Invita un compositore alla Colazione digitale
Il Maestro Cacciapaglia chiuderà, mercoledì 19, la stagione degli incontri di «Corriere Innovazione»
Brioche, cappuccio e parecchia innovazione, se possibile il più possibile digitale. Perché, nello sport come nella scienza, nell’architettura come nella filosofia, nella produzione di energia come nell’esplorazione dello Spazio, la passione per il cambiamento è sempre la stessa.
In fondo, proprio il cambiamento è stato il filo rosso che ha unito, lungo questo 2018, le otto Colazioni digitali organizzate da Corriere Innovazione nella sede di Sorgenia a Milano. Otto colazioni, otto momenti di approfondimento con i protagonisti — appunto — del cambiamento ai quali se ne aggiungerà un nono, il prossimo mercoledì 19 dicembre. Stesso format, stessa sede e stesso appuntamento: ore nove del mattino per iniziare la giornata da un’altra prospettiva con Roberto Cacciapaglia, pianista e compositore di ritorno dagli Usa per il nuovo tour in cui presenterà i brani contenuti nel suo nuovo album di inediti Diapason (sue le musiche che hanno fatto da sfondo ai giochi di luce dell’albero della Vita di Marco Balich all’expo milanese del 2015, nonché l’apertura in piazza del Popolo a Roma dell’earth Day 2017 e il concerto Mente Radiosa scritto per la serata con il Premio Nobel per la medicina Rita Levimontalcini) .
Dice la campionessa paralimpica di scherma Bebe Vio, protagonista della prima delle Colazioni digitali lo scorso 26 marzo, che «senza la tecnologia non avrei potuto gareggiare, ma anche fare tante altre cose». Per lei l’innovazione ha coinciso con un set di protesi che le hanno permesso di tornare in pedana, ma anche di vivere una vita tutto sommato il più vicino possibile alla normalità: «Ho protesi per tutto, penso una cosa e la faccio inventare, chi l’avrebbe mai detto che avrei potuto camminare coi tacchi o fare la doccia in piedi?».
D’altronde, tecnologia e (miglioramento della) qualità della vita sono sempre andate di pari passo, anche se la strada spesso non è delle più lineari. Lo ha raccontato l’ematologo e genetista Claudio Bordignon, primo a completare la procedura medica per la terapia genica delle malattie ereditarie e fondatore della prima biotech italiana, la Molmed: «Quando ero più giovane — è stato il suo racconto durante la sesta colazione al rientro dalle vacanze estive — ebbi una felice intuizione, proclamata con il candore tipico dell’inesperienza: il tumore andava affrontato come una cosa estranea al nostro corpo. In effetti è questa la strada intrapresa dalla ricerca: attrezzare il sistema immunitario per combattere le cellule staminali».
Potere dell’immaginazione. La stessa «che serve a disegnare le città del futuro»: parola di Stefano Boeri, archistar e firma di uno dei luoghi più iconici della nuova Milano come il Bosco Verticale. «Idea — ha spiegato durante la sesta delle Colazioni digitali — che iniziò a formarsi nella mia mente già da giovanissimo, dopo aver letto Il barone rampante di Calvino». Insomma, un edificio che rappresenta plasticamente la capacità di trasformare i propri sogni in realtà.
E qual è il più grande dei sogni? Toccare la Luna, forse Marte, «verso l’infinito e oltre». Che è il motto di Buzz Lightyear di Toy Story, ma ben si attaglia alla vita avventurosa di uno come Maurizio Cheli, l’astronauta ospite dell’ultima colazione dello scorso 30 novembre.
In Casa Sorgenia L’appuntamento aperto ai lettori si terrà nella sede Sorgenia di Milano alle ore 9