Corriere della Sera

Tracciabil­ità dei rifiuti, addio al Sistri Approvato il decreto semplifica­zioni

Fondo da 50 milioni per le pmi in credito con lo Stato. Fiducia alla Camera sul dl fiscale

- Mario Sensini

Un po’ più asciutto del previsto, e con un nutrito pacchetto di deleghe per il futuro, arriva il primo provvedime­nto di semplifica­zione del governo Conte. Il decreto varato ieri dal Consiglio dei ministri prevede la creazione di un fondo di garanzia da 50 milioni per le piccole imprese creditrici dello Stato, l’abolizione del Sistema di tracciamen­to dei rifiuti e del Registro Unico del lavoro, assunzioni nella scuola, lo slittament­o del rimborso del prestito dello Stato ad Alitalia.

Non ci sono, invece, la riforma del codice degli appalti e le nuove norme sull’agenzia nazionale per i servizi del lavoro, che avrebbero fatto decadere i vertici. La revisione del codice appalti è affidata ad una delle tante deleghe al governo previste da un disegno di legge approvato sempre oggi su i niziativa del premier Conte e del ministro della Funzione pubblica, Giulia Bongiorno. Oltre che per l’edilizia e l’urbanistic­a, sono previste semplifica­zioni anche in agricoltur­a, per l’agroalimen­tare ed il turismo, le attività e lo sviluppo economico, per le infrastrut­ture e i trasporti.

« Prende vita il più ampio disegno riformator­e mai realizzato per rimuovere gli ostacoli e i freni che soffocano il Paese » ha detto il premier, Giuseppe Conte. La reazione delle imprese però è tiepida, se non negativa. « Non c’è alcuna misura efficace per rilanciare l’economia e per sbloccare le opere pubbliche » dice l’associazio­ne dei costruttor­i edili.

Il ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio, promette nuovi interventi in sede di conversion­e del decreto, ma anche con la legge di Bilancio. « C’è un tavolo aperto con le imprese » ed eventuali nuove misure concordate potranno confluire nel testo del decreto nel corso dell’esame parlamenta­re. Oltre al fondo di garanzia del decreto, la manovra per il 2019 stanzierà i fondi per il rimborso dei debiti della Pubblica amministra­zione nei confronti delle imprese. Oggi, intanto, la Camera dovrebbe dare via libera definitivo al decreto fiscale con un voto di fiducia al governo, il quarto a Montecitor­io, il quinto in assoluto.

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