«Non ci demolite»
Oggi arriva l’udinese. La cena con Marotta
MILANO L’inter prova a ripartire, ma l’eliminazione dalla Champions League è rimasta sullo stomaco. Potrà forse aiutare a digerirla la presenza di Giuseppe Marotta che ieri ha cenato ad Appiano Gentile con la squadra, l’allenatore e tutto lo stato maggiore nerazzurro: dal presidente Steven Zhang, passando per l’amministratore delegato Alessandro Antonello, il direttore sportivo Piero Ausilio, il direttore generale Giovanni Gardini. L’esordio di Marotta è fissato per questa sera a San Siro, dove si presenta l’udinese che rimanda ai più infelici ricordi della passata stagione: prima sconfitta in casa e inizio di un lungo avvitamento. Il nuovo a.d. è stato introdotto alla squadra da Spalletti. Marotta ha fatto un breve discorso di saluto ai giocatori, ribadendo: «Sono a vostra disposizione». Concetto ribadito e allargato dal presidente Steven Zhang che ha fatto sentire la vicinanza della proprietà.
L’inter è in crisi di risultati, nelle ultime sette partite ha vinto un’unica volta ed è uscita dalla Champions. Luciano Spalletti fronteggia però il diluvio piovutogli addosso, rimarcando il percorso dell’ultimo anno e mezzo. «Mi sembra che qualcuno abbia usato il piede di porco con le critiche, vogliono demolirci».
Sa di avere gli occhi puntati addosso, di doversi riguadagnare la conferma e di dover fare i conti con le ombre di nuovi allenatori (Conte, Simeone, Mourinho) che si allungano sulla sua panchina. «È giusto continuare a tenere me nel mirino. Mi sarei sentito in discussione anche se avessi
passato il turno. Quando alleni l’inter lo sei sempre».
Una situazione non nuova in carriera, non per questo meno scomoda. Nel giorno dell’insediamento, Marotta gli ha offerto il suo ombrello: «Spalletti lavori tranquillo, lo sosterremo». Una vicinanza cui Spalletti ha dato una doppia lettura. «Marotta è un professionista importante, ha esperienza di palazzo e per palare allo spogliatoio. Sentirmi dire che mi supportano però mi dà quasi un po’ fastidio. Riscatto
L’inter cerca il riscatto contro l’udinese, dopo l’eliminazione. Nella foto Icardi, D’ambrosio e Lautaro (Reuters) Sembra che uno voglia dire: “Ti voglio bene e ti aiuto perché da solo non ce la fai”. La materia la conosco, sono entrato in spogliatoi che venivano da 13 sconfitte consecutive (Ancona 2001, ndr). Certi tipi di messaggi, secondo come li assorbi, nascondono anche delle insidie».
Marotta e Spalletti hanno cenato insieme e approfondito il discorso. Il tecnico si attende una vittoria per reagire. «Il pianto non porta consiglio, non è con le mani sulla testa che si risolvono le cose: far compassione non serve».
L’inter deve riprendere a correre perché, dopo l’esclusione Champions, l’errore da non commettere è mandare messaggi sbagliati, anche per non fornire comodi alibi.
Spalletti Sentirmi dire che mi supportano mi dà quasi fastidio: sembra un aiuto a uno che da solo non ce la fa