Non incide ed è over 30 A rischio il riscatto di Higuain
Se vi sembra che attorno a Gonzalo Higuain si stiano addensando una serie di nubi nere, non è un caso. Per prima cosa dipende naturalmente dai risultati del campo: sei partite senza segnare e la mancanza del guizzo da trascinatore nei momenti che contano lo hanno messo nel mirino della critica. Poi però c’è anche qualcosa d’altro, che con il campo c’entra, ma solo fino a un certo punto. Perché dopo l’uscita dall’europa League, e a maggior ragione con lo spauracchio dell’esclusione dalle Coppe in caso di mancato pareggio di bilancio nel 2020-2021, ogni euro di spesa andrà soppesato con estrema cura. A maggior ragione se gli euro sono 36 milioni, quelli che servono per il riscatto del Pipita (da versare nei prossimi due esercizi). I vertici di Elliott non sembrano particolarmente favorevoli, anche se questo significherebbe aver versato un po’ a fondo perduto i 18 milioni già spesi per il prestito (35 se si conta anche lo stipendio). Al momento, però il riscatto non si può dare per scontato, tutt’altro.
Per la verità, le perplessità di Elliott erano già state rese note in estate: non certo perché Higuain non convincesse dal punto di vista tecnico, ma perché un giocatore over 30 è considerato anti-economico dal fondo (che aveva pensato a profili come Morata o Belotti, di 7 anni più giovani). Poi, un po’ la scarsità di tempo a disposizione per condurre il mercato, un po’ perché Leonardo era convinto che il Pipi-
ta potesse fare subito la differenza, fatto sta che le strategie sono cambiate. Ma il punto è proprio questo: che fino a ora il Pipita la differenza non l’ha fatta. Dovesse ricominciare a far parlare il campo come sa, le cose potrebbero forse cambiare. Per quanto riguarda le altre scelte di mercato, nulla in teoria è precluso, a patto di far quadrare i conti alla fine, cosa appunto non agevole: ma qui si vedrà la bravura di tutta la dirigenza milanista.