Neve sulla strada Morte sul bus a basso costo
Zurigo, 43 feriti sul Genova-düsseldorf. Gravi i due conducenti liguri. Ghiaccio sul viadotto pericoloso
Un morto e 43 feriti, alcuni ancora gravi. Questo il bilancio dell’incidente avvenuto a Zurigo e che ha visto coinvolto un mezzo della Flixbus. La vittima è Nicoletta Nardoni, 37 anni, di Mozzate, nel Comasco. Il mezzo era partito da Genova ed era diretto a Düsseldorf, in Germania. L’incidente è avvenuto in un punto critico dell’autostrada, all’altezza di una deviazione a destra su una strada secondaria. L’impatto è avvenuto alle 4.15 circa, la visibilità era scarsa e il manto stradale era gelato a causa delle copiose nevicate.
ZURIGO Era buio alle 4 e 15 di ieri mattina e nevicava sulla strada ghiacciata quando il pullman di Flixbus partito da Genova sette ore prima ha imboccato lo svincolo per il centro di Zurigo, un viadotto stretto sopravvissuto a un progetto mai portato a termine degli Anni 70. Avrebbe dovuto girare a destra, ha preso lo svincolo di sinistra e si è trovato di fronte un moncone di autostrada, interrotto da un muro che dà sul fiume Sihl, dieci metri più in basso. Non ci sono barriere a segnalare il ponte mozzato, solo un generico segnale di pericolo. L’autista, Federico Mauro, 57 anni, genovese, ha perso il controllo del mezzo e si è andato a schiantare contro il muro.
I soccorritori hanno faticato a tirarlo fuori dalle lamiere: ora è ricoverato in gravi condizioni in ospedale a Zurigo. L’altro autista, Roberto Tonoli, 61 anni, anche lui genovese, seduto accanto al posto di guida mentre aspettava di dargli il cambio, lotta tra la vita e la morte: è rimasto schiacciato sotto il parabrezza. Non ce l’ha fatta una donna di Mozzate, in provincia di Como: stava andando a trovare il padre, che lavora in Germania. Nicoletta Nardoni, 37 anni, dipendente di Chef Express e madre di due bambini piccoli, è morta dopo il ricovero in ospedale. Gravissima un’altra passeggera, una donna russa. Delle 51 persone a bordo, 43 sono rimaste ferite: 22 in modo lieve, sono già state dimesse. I passeggeri dell’autobus diretto a Düsseldorf, in Germania, erano per lo più turisti e di molte nazionalità: soprattutto italiani, poi russi, tedeschi, nigeriani e colombiani. C’era anche una 16enne svizzera, la più giovane. Molti di loro a quell’ora dormivano, sono stati svegliati dall’impatto. «L’autobus ha sbattuto e poi si è alzato», ha raccontato il russo Maxim alla tv locale. «Ero in seconda fila, vicino al finestrino — ha detto Johnson Ekigwe, 37 anni, nigeriano, al quotidiano 20 Minuten —. Quando ho aperto gli occhi tutti urlavano. Ho visto persone sdraiate nel corridoio, coperte di sangue. L’autista aveva perso conoscenza, era sotto il parabrezza. Ho avuto molta paura». A lui è andata bene, se l’è cavata con un livido sul viso.
Non sono ancora chiare le cause dell’incidente: «L’autobus ha imboccato la curva velocemente prima di schiantarsi», afferma un passeggero colombiano, Mario. Probabilmente ha influito anche il maltempo: un tassista che viaggiava in quel momento sul viadotto ha detto di aver sentito un grosso botto e poi di aver dovuto riprendere il controllo del mezzo usando il freno a mano, perché la strada era troppo scivolosa. «L’autostrada era coperta di neve e ghiaccio, in più stava nevicando» ha confermato la portavoce della polizia cantonale, Rebecca Tilen. Di certo il viadotto interrotto a Zurigo è considerato molto pericoloso, negli ultimi anni ci sono stati quattro incidenti gravi. Dopo, ogni volta, si è parlato di chiuderne l’accesso. Ieri mattina però era ancora aperto.