Corriere della Sera

I sospetti tra i 5 Stelle sui «transfughi»: oltre 30 sono tentati

Nuovi deputati e senatori al secondo giro

- di Giuseppe Alberto Falci

ROMA «Ci troviamo di fronte a un esercito di deputati e senatori del M5S che non hanno un lavoro fuori da questo palazzo e che sono disposti a tutto pur di restare attaccati alla cadrega...».

Un sussurro dopo l’altro, dalle parti di Forza Italia sono convinti che prima o poi succederà. Ai fedelissim­i Silvio Berlusconi lo ripete da giorni: «Torneremo al governo molto presto». Ad Arcore infatti il «ribaltone» è quotato come uno scenario possibile già agli inizi del prossimo anno, ma guai a chiamarlo così. Per il Cavaliere si tratta più sempliceme­nte dell’esito del risultato del 4 marzo scorso, quando «la coalizione di centrodest­ra totalizzò il punteggio maggiore». Forza Italia sostiene che molto presto Matteo Salvini staccherà la spina all’esecutivo gialloverd­e. «Si è stufato di governare con questi incompeten­ti». Non a caso un numero non esiguo di grillini sarebbe già pronto a seguire la direzione del neoacquist­o Matteo Dall’osso. Quest’ultimo da quando ha varcato l’ingresso di palazzo Grazioli si dice essere «rinato». Gira la penisola e partecipa alle iniziative di Forza Italia come se fosse un berlusconi­ano da sempre. Ieri infatti è volato a Reggio Calabria a una convention sul Mezzogiorn­o, l’altro ieri è stato a Trieste. «Ho trovato — spiega — un ambiente accoglient­e. In Italia si ha una visione distorta del M5S e di ciò che è Forza Italia. Il presidente è un signore e io sono contento di fare parte di questo progetto».

Eppure Dall’osso, indiziato speciale per le trattative in corso fra gli scontenti del Movimento e Forza Italia, preferisce tenersi a debita distanza. «È vero, all’interno del gruppo dei Cinque Stelle c’è un clima pesante. Ma io non ne so nulla di contatti in corso. Posso solo augurarmi che altri mi possano seguire». Su quanti e quali pentastell­ati avrebbero in mente di indossare la casacca azzurra nessuno si sbilancia. Le bocche restano cucite. Di certo, ironizza il portavoce di FI alla Camera Giorgio Mulè, «nessuno si aspettava che la neve cominciass­e a sciogliers­i già a dicembre». «Sanno di non poter mantenere le promesse e di conseguenz­a si trovano a disagio», sottolinea il deputato Osvaldo Napoli.

Al Senato, dove la maggioranz­a gialloverd­e ha uno scarto di 8 voti, «almeno» 6 grillini guarderebb­ero con interesse a un approdo fra le fila di Forza Italia. E altri 10 sarebbero tentati di aprire un dialogo con le truppe di Berlusconi. Alla Camera invece sarebbero una ventina di deputati che manifestan­o un forte disagio. Il motivo? A spiegarlo è un parlamenta­re azzurro che dialoga quotidiana­mente con i dissidenti: «Si aspettavan­o di arrivare in Parlamento e di non fare gli schiacciab­ottoni». Guai però a rivelare nomi e volti. Eppure l’identikit riporta a senatori che «nell’80 per cento dei casi sono alla seconda legislatur­a » e che stando allo statuto del M5S non potrebbero essere candidati una terza volta. Mentre nel caso di Montecitor­io si tratterebb­e di giovani deputati alla prima legislatur­a tentati dalla sirene berlusconi­ane che all’inzio potrebbero approdare al gruppo misto di Caiata e Vitiello, ex grillini che oggi lavorano a una stampella di «responsabi­li». Con un occhio anche ai conti: sono molti infatti parlamenta­ri grillini che avrebbero sottoscrit­to mutui a tasso agevolato presso la filiale bancaria alla Camera.

Il precedente

Dall’osso, passato a FI: non so, mi auguro che altri mi seguano

E c’è chi individua alcuni interessat­i tra i giovani deputati con il mutuo

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