Cercavano su Linkedin l’autista per quella tratta Così funziona Flixbus
Aziende-partner in associazione temporanea d’impresa. Autisti assunti da altri, non da Flixbus. E una piattaforma che ha portato il trasporto su gomma alla portata di tutti, soprattutto di studenti e famiglie con tempo a disposizione e pochi soldi da parte. Ciò che è successo rischia però di mettere in discussione il modello Flixbus — la piattaforma tedesca che opera in Italia da oltre tre anni — che ha messo in vendita online i biglietti per la tratta Genova-düsseldorf. Fonti vicine all’azienda ieri hanno confermato che si tratta di un mezzo di Stav Autolinee, azienda di autotrasporto con sede a Vigevano (Pavia), che lavora in proprio nell’hinterland milanese e con Flixbus per alcune destinazioni a lunga percorrenza. Un mese fa sul social network Linkedin è comparso, vuole il caso, un annuncio di Stav per la ricerca di «un’autista a chiamata per servizio bus a lunga percorrenza per la linea notturna Genovadüsseldorf con patente D». Proprio la tratta in questione. Non sappiamo se il candidato è stato trovato e se era uno dei due conducenti che si sono alternati al volante sull’autobus che ha perso il controllo. Poteva finire persino peggio se quel muro metallico, alto quasi quattro metri, avesse ceduto di schianto aprendo la strada alla scarpata che conduce dritto al fiume Sihl. È certo che l’incidente è avvenuto in un punto critico dell’autostrada, all’altezza di una deviazione a destra su una strada secondaria su cui si immette la A3. Alle 4,15 di notte, con una visibilità scarsa e alla guida un conducente che probabilmente non conosceva bene quel tracciato.
L’azienda tedesca ha un modello unico nel suo genere. Ha un solo autobus in dotazione necessario all’iscrizione al registro elettronico delle imprese. Non ha autisti assunti, ma una sessantina di dipendenti con funzioni amministrative e commerciali nella sede di Milano. Collabora con oltre 60 «padroncini» in tutta Italia, ditte di autotrasporto spesso a conduzione familiare o realtà più strutturate che rischiavano di andare fuori mercato per i prezzi iper-competitivi di Flixbus che reclamizza anche viaggi ad 1 euro sulla Roma-milano. Opera con la formula dell’associazione temporanea d’impresa tramite contratti di collaborazione. Incassa il 30% delle vendite decidendo le strategie sulle rotte in cambio degli investimenti in marketing, mentre i partner guadagnano l’altro 70% ma si accollano il rischio d’impresa (manutenzione, costo del lavoro, deposito, logistica, tasse in regime di esclusiva). Questo modello è stato fortemente osteggiato dall’associazione di categoria di Confindustria che ha parlato di «dumping» e «concorrenza sleale» e contrastato da alcuni emendamenti nella passata legislatura mai tradotti in legge.
L’impostazione attuale si regge su una circolare del ministero dei Trasporti del 2015 secondo la quale «l’idoneità a svolgere il servizio va verificata in capo all’associazione nel suo complesso, essendo irrilevante il contributo della singola impresa all’erogazione del trasporto». Grazie a questa lettura il dicastero dei Trasporti ha conferito a Flixbus le concessioni per lavorare. Un’interrogazione parlamentare l’anno scorso, dei deputati Francesco Cariello e Giuseppe L’abbate (M5S), poneva l’accento sul fatto che l’azienda tedesca starebbe «destabilizzando il mercato praticando prezzi sottocosto pagati da autisti e imprese partner locali, su cui ricade il rischio d’impresa».
È una tesi che non trova grandi sponsor nell’attuale esecutivo. Il prezzo del biglietto viene invece versato su conti correnti intestati alla società tedesca (la controllante Flixmobility Gmbh) che controlla la filiale tricolore. L’iva viene versata all’erario tedesco. Sfuggendo a quello italiano.
Il modello
In Italia non ha mezzi di sua proprietà ma stipula accordi con 60 ditte sul territorio