Migranti, la spinta di Francesco per il patto che l’italia non ha firmato
L’appello del Papa: «Ora gli Stati siano responsabili». Oggi il pontefice compie 82 anni
Sala Nervi Papa Francesco accanto a suor Antonietta Collacchi, direttrice del dispensario pediatrico «Santa Marta», ieri durante l’udienza natalizia con operatori e assistiti della struttura che offre aiuto a mamme e bambini in difficoltà CITTÀ DEL VATICANO «Responsabilità, solidarietà e compassione». All’angelus, ieri, papa Francesco ha citato il Global compact, ovvero il «patto mondiale per una migrazione sicura, ordinata e regolare che intende essere un quadro di riferimento per tutta la comunità internazionale», ha spiegato. Prima di formulare l’«auspicio» che la stessa comunità internazionale, «grazie anche a questo strumento», possa «operare con responsabilità, solidarietà e compassione nei confronti di chi, per motivi diversi, ha lasciato il proprio Paese».
Le parole del Papa ai fedeli, «affido questa intenzione alle vostre preghiere», rappresentano un sostegno significativo, a pochi giorni dalla Conferenza dell’onu che si è riunita a Marrakech, in Marocco. Il testo dell’accordo definisce linee guida e obiettivi comuni ed è stato sottoscritto da 164 Paesi. L’italia ha disertato la Conferenza e lo stesso, in Europa, hanno fatto Paesi a guida sovranista come l’austria e il gruppo di Visegrad (Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia).
Il Vaticano ha partecipato alla Conferenza, il Segretario di Stato Pietro Parolin guidava la delegazione e non aveva nascosto
Il global compact for migration 1
Il Global compact for migration stabilisce linee guida nella gestione dell’immigrazione e dell’accoglienza il proprio «dispiacere» per l’assenza dell’italia e di altri Paesi: «La Santa Sede ha collaborato in modo determinante a questo documento. Ci sembra un buon quadro di riferimento per cominciare ad affrontare in maniera comune e globale il tema delle migrazioni». Il cardinale lo ha ripetuto a Marrakech: «Le immense sfide che la migrazione pone vengono affrontate meglio attraverso processi multilaterali piuttosto che con politiche isolazioniste».
La crisi dei migranti ricorre nelle riflessioni natalizie del Papa. «La Santa Famiglia di Nazaret visse l’angoscia della persecuzione e, guidata da Dio, si rifugiò in Egitto», ha ricordato venerdì: «Il piccolo Gesù ci ricorda così che la metà dei profughi di oggi, nel mondo, sono bambini, incolpevoli vittime delle ingiustizie umane».
Prima dell’angelus, Francesco ha ricevuto i bambini del Dispensario pediatrico «Santa Marta», che aiuta centinaia di mamme e piccoli in difficoltà, molti dei quali stranieri. I bimbi hanno cantato gli auguri a Bergoglio, che oggi compie 82 anni. Sulla torta c’era scritto: «Non possiamo abituarci alle situazioni di degrado e di miseria che ci circondano. Un cristiano deve reagire». ● Il Vaticano ha partecipato ai vertici sul tema sia in Europa che a Marrakech con il segretario di Stato Pietro Parolin alla testa della delegazione. La Santa Sede, ha spiegato Parolin, «ha collaborato in modo determinante al documento» esortato Raggi a scrivere formalmente all’abruzzo per prorogare il trasferimento di 70 tonnellate l’anno, quota irrinunciabile per la tenuta del ciclo dei rifiuti nella Capitale. Analoga richiesta per il Piemonte: se la disponibilità è reale, il Campidoglio deve rivolgersi alla Regione Lazio perché attivi la convenzione. Nel frattempo, malgrado persistano ancora alcune criticità, il ministro dell’ambiente Sergio Costa rassicura: «Non c’è un’emergenza rifiuti a Roma, ma una situazione di sofferenza che già da domani mattina (oggi, ndr) dovrebbe trovare una soluzione». Il nodo ruota intorno agli accordi economici tra l’azienda regionale che gestisce il sito di conferimento degli scarti e il privato, proprietario dell’impianto di trattamento in provincia di Latina. La firma del contratto è prevista per stamane.