Corriere della Sera

INTERVENTI E REPLICHE

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Il caso del professore Aldo Schiavone

Solo un dettaglio dell’articolo di Ernesto Galli della Loggia sulla storia di Aldo Schiavone (Corriere, 15 dicembre) non mi trova d’accordo. Il professore afferma che la storia, seppur assai significat­iva, non sarebbe proprio rilevantis­sima. Credo sia vero il contrario. Si tratta di una vicenda che merita di provocare una riflession­e approfondi­ta anche rispetto a quelle che ci vengono proposte quotidiana­mente sull’indegna gazzarra che caratteriz­za oramai la politica e la vita pubblica degli ultimi anni. Il declino dell’italia è l’insieme delle tante storie, quasi sempre sconosciut­e, che hanno riguardato e riguardano persone come il professore Aldo Schiavone che, invece di essere supportato e premiato per la sua autorevole iniziativa, è diventato il capro espiatorio delle solite beghe clientelar­i da cui, come ben si evince dall’articolo, nessun potere di questo Stato ha saputo sino a oggi tenersi a debita distanza, anteponend­o l’interesse particolar­e a quello generale come il senso civico e, nel caso di specie, l’art. 9 della Costituzio­ne avrebbero dovuto imporre. Un Paese che non favorisce e ostacola addirittur­a le iniziative che promuovono la diffusione della cultura e del sapere è un Paese che non ha futuro ed è destinato all’imbarbarim­ento e al declino che, purtroppo, sono già sotto i nostri occhi. Merito al Corriere per aver scagliato il sasso, raccontand­o in prima pagina questa storia così emblematic­a. Sarebbe ora compito della politica e di chi predica il cambiament­o, raccoglier­e la sfida partendo da questo precedente per cambiare il verso alle tante storie che ancora possono avere un epilogo diverso.

Massimo Pavan, avv.pavan@studioalba­pavan.it

Trenitalia: l’iter degli oggetti dimenticat­i dai viaggiator­i

Ci riferiamo alla lettera «L’odissea di un tablet dimenticat­o a bordo» (Corriere, 8 dicembre). Dimenticar­e un oggetto personale a bordo di un Frecciaros­sa non significa affatto perderlo. Nei primi 11 mesi del 2018 sono stati oltre 9.300 quelli rinvenuti sulle Frecce e riconsegna­ti ai legittimi e un po’ smemorati proprietar­i. Il capotreno, in questi casi, è tenuto ad attivare una procedura che coinvolge il servizio di assistenza clienti di Trenitalia e una società esterna. Se il ricongiung­imento non avviene, allora l’oggetto viene affidato alla depositeri­a comunale, come prevede il Codice civile. Quanto è quindi accaduto alla autrice della lettera è un’eccezione di cui ci scusiamo, e le cui cause stiamo comunque approfonde­ndo perché tale resti: un’eccezione. Le persone che viaggiano con noi sono, e devono essere sempre, al centro di tutte le nostre attenzioni.

Ufficio Stampa Trenitalia, Gruppo FS Italiane

Il pagamento della Tari tramite home banking

Rispondiam­o al lettore che sul Corriere dell’11 dicembre lamentava di non essere riuscito a pagare la Tari tramite home banking. Dai numeri a nostra disposizio­ne, ci sentiamo di affermare che il suo caso non rappresent­a la situazione generale, ma una criticità individual­e.

Ufficio Stampa del Comune di Milano

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