Corriere della Sera

Un po’ di umiltà in più e il tempo effettivo Sta per completars­i il progetto dei sogni

- Di Paolo Casarin

Èun sollievo che, in Cagliari-napoli, il tiro di Milik che colpisce la traversa e rimbalza sulla linea di porta, sia subito verificato dalla tecnologia e che Doveri possa dire ai calciatori che non era gol. È rassicuran­te che il gol di Benassi segnato sul filo del fuorigioco, all’inizio di Fiorentina-empoli, venga annullato, dopo verifica alla Var, per un offside di pochi centimetri. Due fonti di errori, gol e fuorigioco, che scomparira­nno dai pensieri del mondo del calcio grazie alla tecnologia che restringe la discussion­e ai soli giudizi soggettivi dell’arbitro. Proprio per questo è arrivato un secondo collega (Var) con tecnologia che permette al primo di rivedere ed eventualme­nte cambiare la prima decisione. In Inter-udinese è doveroso il richiamo del Var Calvarese ad Abisso per rivedere il fallo di mano di Fofana. In Torino-juve il Var Mazzoleni ha dato l’impression­e di non aver sollecitat­o Guida a rivedere Il contatto tra Matuidi e Belotti (simile a quello tra Pandev e Florenzi in Genoa-roma)che dubbi legittimi ha sollevato. In ogni caso sarebbe stato un atto di pregiata umiltà. Ormai il Var è entrato in gioco. Qualche tempo di verifica appare lungo, ma Rizzoli utilizza giustament­e i giovani. Quando i recuperi, decisi dal solo arbitro, si allunghera­nno oltre misura basterà introdurre il tempo effettivo (due da 30 minuti). Dopo trent’anni il progetto dei sogni sarà completo.

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