Il suo riscatto
Caro amico ti sfido. O me o te. Così va il pallone, così va la vita. Rino e Pippo, Gattuso e Inzaghi: ex compagni, amici per sempre, nemici per una notte. Gelida, dura, cruciale. Una notte che potrebbe pesare molto, moltissimo. In un senso o nell’altro. Non è solo Bologna-milan, è un incrocio di destini quello nel freezer del Dall’ara. Chi si ferma forse non è proprio perduto, ma di sicuro rischia grosso. Troppi interessi di mezzo, troppo importanti questi tre punti in palio in un singolare posticipo del martedì che ha fatto storcere il naso a molti. Rischia di più Inzaghi, in piena lotta per non retrocedere, con una piazza che gli tiene il fiato sul collo. Non può più fallire, altrimenti la prospettiva di un esonero si farà più concreta. Gira voce che il direttore sportivo rossoblù Bigon abbia già allertato l’ex Donadoni (ancora sotto contratto), ma anche Mihajlovic, De Biasi e Delneri, per risollevare la baracca in caso di sconfitta. Il clima è cupo: venerdì tre croci bianche con i nomi dei dirigenti Fenucci, Bigon e Di Vaio sono comparse fuori dal centro tecnico di Casteldebole. Gesto stigmatizzato anche dagli ultrà, ma che la dice lunga sull’atmosfera. «Mi sono rotto, via dalle palle chi gufa», si è sfogato Inzaghi su Instagram.
Meno social ma ugualmente inguaiato il suo amico Gattuso, col quale ha condiviso gli anni gloriosi col Milan. La disfatta di Atene con conseguente estromissione dall’europa League ha fatto male. Al Milan ma anche a lui. I conti si faranno a fine stagione, ma di certo senza la qualificazione alla tanto bramata Champions è praticamente impossibile che Rino possa mantenere il posto. Per ora gli è stata confermata la fiducia, Leonardo e anche il neo ad Gazidis sono dell’idea che la soluzione più conveniente per il club sarebbe proseguire così fino a fine stagione, ma è evidente che in caso di un crollo verticale lo scenario muterebbe. Sullo sfondo, anche se più per giugno che per ora, l’ombra di Antonio Conte continua a restare. È lui uno degli obiettivi di Elliott. Di positivo per Rino c’è che la squadra è con lui. C’è sintonia, c’è voglia di ripartire, dopo la batosta con l’olympiacos. Anche Higuain, giustamente criticato per la prestazione del Karaiskakis, viene descritto come indiavolato, arrabbiato, voglioso di rivalsa. Le voci su un suo possibile taglio a fine stagione lo hanno caricato. Ma la principale buona notizia riguarda Musacchio, Romagnoli e Suso che hanno partecipato all’allenamento di ieri. Pian piano l’allarme rossonero rientra. Basterà?