Corriere della Sera

«La Lega senza di noi? Si suicidereb­be»

Il leader di FI: con Matteo buoni rapporti L’alleanza tra Salvini e i 5 Stelle non può durare, ormai è la realtà che pone il suo ultimatum

- di Francesco Verderami

«I rapporti

personali» con Salvini «sono buoni come sempre» e «ispirati alla lealtà reciproca» dice al Corriere Silvio Berlusconi: «Noi non siamo i Cinque Stelle, che non hanno ancora sciolto la riserva su come votare al Senato sulla richiesta di autorizzaz­ione a procedere contro Salvini». E sulla possibilit­à che Salvini non voglia più allearsi con Forza Italia alle prossime politiche Berlusconi replica: «Non mi risulta. Non credo che la Lega abbia la vocazione al suicidio».

Un pezzo della storia politica di Silvio Berlusconi è l egata all’abruzzo, e il leader di Forza Italia non manca mai di ricordarlo, perché «il terremoto all’aquila è stato una tragedia nella quale ho imparato a conoscere e ad amare quella gente: mi colpì la loro compostezz­a, la loro dignità di fronte al dolore, ma anche la loro capacità di affetto, di solidariet­à e la voglia di ricomincia­re. Aver ridato un tetto solido e dignitoso in meno di cinque mesi a quei ventimila abruzzesi che avevano perso la casa, lo considero uno dei risultati più positivi da presidente del Consiglio».

In Abruzzo governa il centrosini­stra, i grillini hanno fatto il pieno alle Politiche e il centrodest­ra alle Regionali si presenta nella sua formula tradiziona­le: Forza Italia non teme di perdere

voti a vantaggio della Lega, che sta in coalizione con voi ma è anche partito di governo?

«In Abruzzo come in tutte le regioni e le città italiane il centrodest­ra è unito: in molte realtà governiamo molto bene da sempre, in altre — come l’abruzzo — ci avviamo a vincere. Questo perché la coalizione unita è nel cuore e nei desideri degli italiani e io la considero il futuro degli italiani e dell’italia. Di questa alleanza Forza Italia è parte essenziale, perché non si può avere un centrodest­ra di governo senza i liberali, i cattolici, i moderati, di cui solo noi rappresent­iamo le idee, gli interessi, le esigenze. Siamo noi che abbiamo e coltiviamo i valori occidental­i, che sono l’essenza della nostra civiltà. Credo che le regioni, l’italia, l’europa abbiano bisogno, soprattutt­o oggi di fronte ai gravi pericoli di una stagione difficile, di una robusta forza liberale che garantisca un futuro di vero e concreto cambiament­o. Perciò non mi spaventa la concorrenz­a di nessuno e credo che Forza Italia si rafforzerà con il voto dei molti italiani consapevol­i e responsabi­li».

Se si esclude la Liguria, però, non ci sono più governator­i azzurri. E in Piemonte la Lega sembrerebb­e orientata a correre da sola per non dover appoggiare un vostro candidato.

« Questa è un’illazione giornalist­ica che non prendo neppure in consideraz­ione. Conosco non solo la lealtà ma anche l’intelligen­za politica di Salvini, che non compirebbe mai una scelta così assurda. Annuncerem­o nelle prossime ore il candidato comune, concordato con Salvini e la signora Meloni, per il Piemonte e la Basilicata».

E proseguire­te con lo schema che vi vede uniti a Salvini sul territorio e divisi in Parlamento? È masochismo politico, perché così la Lega — da partito di governo — ha gioco facile a cannibaliz­zarvi.

« Credo che far parte di questo governo non porterà più molti consensi alla Lega. Anche per questo sono sicuro che l’anomalia sia destinata a finire molto presto».

Altrimenti porreste l’aut aut a Salvini nelle alleanze regionali?

« Sono convinto che non possa durare, non perché porremo degli aut aut, ma perché li porrà la drammatica situazione del Paese. Siamo in recessione, non c’è lavoro, le infrastrut­ture sono bloccate, il risparmio degli italiani si erode ogni giorno, le tasse salgono, il debito aumenta, gli investitor­i internazio­nali se ne vanno, siamo isolati in Europa. È la realtà che pone un ultimatum, non noi».

Come sono i suoi rapporti con il segretario del Carroccio?

«I rapporti personali sono buoni come sempre, ispirati alla lealtà reciproca anche quando siamo in disaccordo. Noi non siamo i Cinque Stelle, che non hanno ancora sciolto la riserva su come votare al Senato sulla richiesta di autorizzaz­ione a procedere contro Salvini: davvero una bella prova di solidariet­à umana e politica, oltre che di senso del diritto. Davvero degli alleati leali...».

Sarà, ma Salvini non vuole più allearsi con lei alle prossime Politiche.

«Non mi risulta. Non credo che la Lega abbia la vocazione al suicidio».

E allora come mai, per isolare Forza Italia, Salvini aspetta che si costruisca quell’area sovranista con la quale allearsi e in cui dovrebbero esserci l a Meloni ma anche pezzi del suo partito?

«Il sovranismo, che io preferisco chiamare “i solazionis­mo”, i sola chi lo esercita, e porterebbe all’isol amento del Paese, non certo di Forza Italia. Noi siamo un grande partito liberale e popolare, con un forte radicament­o in I t alia e un ruolo i mportante i n Europa nel Ppe. Abbiamo una linea chiara e condivisa, fortemente critica verso i l sovranismo, i l pauperismo, il giustizial­ismo. In Forza Italia nessuno — e certamente nessuno che abbia un ruolo significat­ivo — dissente da questa linea».

Ma saranno le Europee il test decisivo per le sorti del suo partito: qual è la percentual­e che lo renderebbe determinan­te nei giochi di una futura coalizione?

« Le prossime elezioni saranno decisive per l’europa, non per Forza Italia, che del resto otterrà un ottimo risultato. Non do una cifra, perché nella vita non mi sono mai accontenta­to di un traguardo da raggiunger­e. Miro sempre un po’ più in là. Eppoi mi piacerebbe che si parlasse più di Europa e meno di giochi politici italiani. L’europa nei prossimi anni dovrà trasformar­si, dovrà riprendere il progetto dei padri fondatori, dovrà diventare una vera unione di popoli, capace di una politica estera e di difesa comune, a tutela degli interessi di tutti gli europei e della nostra identità, della nostra civiltà, dei nostri valori, del nostro stile di vita, della nostra democrazia occidental­e e della nostra libertà. Se rimarrà come oggi, sarà una tragedia per tutti i paesi europei e per il nostro Pae- se, t roppo piccolo e debole per competere da solo nel mondo globale. Io mi sono candidato per occuparmi di questo, mettendo in campo la mia lungimiran­za, la mia autorevole­zza e il mio peso nel Ppe. Non voglio occuparmi del caos e delle beghe da cortile di casa nostra».

A «casa nostra», secondo lei, si terranno prima le Europee o le Politiche?

« Sono valutazion­i che spettano al Capo dello Stato. Noi siamo pronti al voto in ogni momento».

Dalla politica economica alla politica estera, non c’è nulla dell’attuale gabinetto che condivida: è pentito di aver dato il suo assenso a Salvini per la nascita di questo governo?

« In quel momento l’alternativ­a erano nuove elezioni in piena estate, che oltre a bloccare il Paese avrebbero riproposto la stessa situazione in Parlamento. Non c’erano alternativ­e serie. Però speravo, questo non posso nasconderl­o, che almeno alcuni importanti provvedime­nti del programma del centrodest­ra entrassero nell’azione di governo».

L’ultimo test elettorale, le suppletive in Sardegna, hanno fatto registrare un drammatico calo di votanti nonostante tutti i leader — lei compreso — si fossero recati nell’isola a sostenere i loro candidati. Segno che l’elettorato non ci crede più.

«Il dato della Sardegna nasce dal l i mitato i mpatto di un’elezione suppletiva. La disaffezio­ne dell’elettorato è un tema ben più antico: ricordo che Forza Italia è nata nel 1994 proprio per cambiare la politica, restituend­ola ai cittadini. Questo obbiettivo oggi è di nuovo attuale, ed è anche la ragione per la quale ci stiamo continuame­nte e profondame­nte rinnovando. Il nostro obbiettivo è coinvolger­e quell’altra Italia che non è una sigla politica: sono i “liberi e forti” che don Sturzo chiamava a raccolta cento anni fa. Solo così potremo portare l’italia fuori dalla crisi e l’europa ad un futuro diverso e importante. Vale la pena provarci».

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 ??  ?? Il leader Silvio Berlusconi, 82 anni, fondatore e presidente di Forza Italia, ha recentemen­te annunciato che si candiderà alle elezioni Europee
Il leader Silvio Berlusconi, 82 anni, fondatore e presidente di Forza Italia, ha recentemen­te annunciato che si candiderà alle elezioni Europee

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