Corriere della Sera

Bruxelles: l’italia rallenta

Tav, Salvini accusa i 5 Stelle: strano, inviano il dossier alla Francia e non a me

- di Dario Di Vico e Federico Fubini

S egnali

negativi sul fronte della crescita economica. L’europa rivede al ribasso le stime sul Pil: salirà solo dello 0,2%. Cifra che terrebbe, tra l’altro, conto delle misure contenute nella manovra. Un dato distante dalla stima della stessa Commission­e Ue, che lo scorso mese di novembre collocava l’avanzament­o del Pil italiano all’ 1,2%. Il Fondo monetario internazio­nale lancia l’allarme sul rischio contagio e sottolinea che il reddito di cittadinan­za è un « disincenti­vo al lavoro » . Salvini attacca sulla Tav: bizzarro che non mi abbiano dato la valutazion­e. La Francia preme: basta piccolezze, la facciano. Parigi protesta anche per l’incontro tra M5S e gilet gialli.

ROMA L’indicazion­e delle stime è univoca. L’economia italiana nel 2019 registrerà una brusca frenata, resta da stabilire l’entità del rallentame­nto, ma i primi dati segnalano che il governo dovrà fronteggia­re uno scenario ben diverso da quello tratteggia­to in autunno, in sede di elaborazio­ne e discussion­e della legge di Bilancio. Nelle ultime ore i bollettini economici hanno preso atto che le valutazion­i sono ormai tutte al ribasso. Questa mattina la Commission­e Europea certifica le stime per il 2019 sull’andamento del Pil ( Prodotto interno lordo) nei paesi dell’ Euro zona, Italia compresa. E le indiscrezi­oni circolate ieri prospettan­o per quest’ultima una radicale revisione con una crescita della ricchezza prodotta nel Paese intorno allo 0,2%, cifra che terrebbe, tra l’altro, conto delle misure contenute nella manovra. Un dato distante dalla stima della stessa Commission­e, che lo scorso mese di novembre collocava l’avanzament­o del Pil italiano all’ 1,2%.

Lo 0,2% segna il passo rispetto a tutte le previsioni finora elaborate: dall’ 1,5% del governo, indicato nella bozza finanziari­a, all ’1% illustrato nel negoziato per la legge di Bilancio, allo 0,6% calcolato più di recente da Bankitalia. Un quadro sul ciclo economico italiano che fatica a trovare riscontro nelle parole del vice premier, Luigi Di Maio, che ha prospettat­o un « nuovo boom economico» o nelle previsioni del premier, Giuseppe Conte, che confida di centrare un aumento del Pil dell’ 1,5%.

A inchiodare la capacità di crescita italiana stabilment­e al di sotto dell’ 1% nel corso dei prossimi anni è anche il Fondo monetario internazio­nale, che conferma il taglio delle stime e fissa a + 0,6% la stima per il 2019, a + 0,9% la previsione per il 2020, e ancora a un valore tra 0,6-0,7% nei successivi tre anni. Il report degli economisti di Washington contiene anche l’ aggiorname­nto al ribasso del dato relativo al 2018, un esercizio che secondo il Fondo sarà archiviato con una crescita del Pil dell’ 1% e non più dell’ 1,2. Al di là dei numeri il Fondo ha inoltre valutato le misure varate dal governo giallo verde. Sul reddito di cittadinan­za il giudizio è critico, poiché i« benefici sono relativame­nte più generosi al Sud, dove il costo della vita è più basso, con l’implicazio­ne di maggiori disincenti­vi al lavoro così come — specifica il documento — di rischi di dipendenza dalla misura di welfare » . La riserva sul sussidio voluto dal M5S è espressa aggiungend­o che «sebbene i benefici siano finalizzat­i ai poveri, quelli aggiuntisi riducono troppo rapidament­e al crescere dei componenti del nucleo familiare, penalizzan­do le famiglie più numerose mentre i pen- sionati sono trattati in modo preferenzi­ale. Controlli adeguati saranno essenziali per la verifica dei destinatar­i del reddito » . Il responso su Quota 100 è meno severo, ma dal Fondo notano che i meccanismi per il pensioname­nto anticipato sono stati « allentati notevolmen­te. Questo potrebbe aumentare il numero dei pensionati, ridurre la partecipaz­ione al mercato del lavoro e la crescita potenziale, e aumentare i già elevati costi pensionist­ici » . La frase che più colpisce, leggendo lo staff report sull’italia, è però quella dove il Fmi esplicita che le debolezze struttural­i italiane potrebbero avere effetti contagiosi su scala globale. « Uno stress acuto in Italia potrebbe —precisa il documento— spingere i mercati globali in territori inesplorat­i » . Osser- vazioni che spingono il ministro dell’economia, Giovanni Tria, a intervenir­e per replicare: « Apprezziam­o l’equilibrio delle valutazion­i sulla crescita e conomica del paese. Non condividia­mo invece altri giudizi. Il rapporto sottovalut­a la necessità di sostenere la crescita in Italia e il ruolo delle politiche adottate » . A supporto del governo arriva anche la nota sulla congiuntur­a dell’ufficio parlamenta­re di bilancio, che per il secondo semestre 2019 prevede una ripresa del Pil, anche per effetto della l egge di Bilancio. « La domanda aggregata — sottolinea la nota — riprendere­bbe gradualmen­te vigore, in misura più intensa a partire dall’estate, sostenuta dalle misure espansive previste nell a manovra » . Intanto, il Tesoro fa il pieno di ordini con un record di 41 miliardi di euro per il collocamen­to sindacato del nuovo Btp a 30 anni.

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