Corriere della Sera

Il dito medio nelle foto, il tatuaggio con la pistola e la scritta: «Tutto passa»

- di Fulvio Fiano e Rinaldo Frignani

ROMA Chissà se Manuel Bortuzzo ha avuto il tempo di associare i due volti a quelli di Suburra, la sua serie tv preferita, quando gli hanno sparato a tradimento sotto la pioggia di sabato notte. Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano sono così come te li aspetti nella loro banale riproposiz­ione di modelli estetici visti in tv e seguiti da altri emuli, aspiranti boss. Le barbe lunghe, i capelli rasati ai lati, i tatuaggi più o meno evocativi della loro « malavita » . Pesci piccoli, ma volti noti nella criminalit­à di Acilia. I due arrestati si aggiravano da tempo nella altrettant­o evocativa « Piazza delle siringhe » , uno spazio che non ha nemmeno trovato posto nella toponomast­ica ai margini del Villaggio Giuliano, al quartiere San Giorgio del paesone alle porte di Roma, case popolari e diffuso degrado da cliché.

Bazzano, una compagna più giovane ( « Fidanzati uffici al mente a maggio 2018 » , annota Facebook) e un figlio di neanche un anno, mostra volentieri nelle foto social la pistola tatuata sulla spalla sinistra e la scritta « Tutto passa » all’altezza del petto. E posta frasi che significan­o tutto e niente ma servono forse a darsi un tono: « Se nella vita devi striscià, allora arzati e muori » . Oppure: « Quando avrete il coraggio di dirmi in faccia quello che dite alle mie spalle sarete miei nemici. Fino a quel momento siete miei fan » . E poi foto di canne e marijuana per quel tocco di trasgressi­vità senza paura.

Lorenzo Marinelli, ufficialme­nte idraulico, ha una faccia da paranza emergente in Gomorra. Due orecchini di brillanti poi rimossi, tatuaggi diffusi su tutto il corpo, è anche lui « fidanzato ufficialme­nte » e con un figlio piccolo. Esibisce spavaldo un dito medio con vistoso anello nella foto del profilo. In un’altra ( scherzosa?) compare dietro le sbarre. « Sono strano lo ammetto, E conto più di un difetto Ma qualcuno lassù mi a guardato e mi a detto io ti salvo stavolta come l’ultima volta!! » , scriveva ( testuale e tutto maiuscolo) nel 2014. E poco prima « Sordi e paura mai avuti » . Posizioni o simpatie politiche, invece, nei profili dei due fermati non vengono espresse.

Uniti nella rissa di sabato, nella vita di strada, nelle numerose foto assieme, Marinelli e Bazzano si sono separati ieri di fronte agli inquirenti, quando il secondo ha detto di non sapere che il complice aveva una pistola né tantomeno che volesse sparare. La loro versione, riferita in presenza degli avvocati Alessandro De Federicis e Giulia Cassar o, è stata per il resto tanto incredibil­e quanto bagnata di lacrime: « Ci siamo costituiti per un senso di giustizia e risarcimen­to verso Manuel. Non l’abbiamo fatto prima per motivi organizzat­ivi. Siamo distrutti da quanto accaduto, è stato un errore. Sono tre notti che non dormiamo. Non sappiamo come

siamo stati coinvolti nella rissa, avevamo bevuto ma non assunto droga. Loro er ano venti e più grandi di noi. Ci hanno picchiato e minacciato di morte le nostre famiglie. Dicevano: “Veniamo a casa vostra”. Siamo scappati terrorizza­ti. Lo scooter non è nostro ma non l’abbiamo rubato » . La parte che segue è invece tutta di Marinelli: « La pistola l’ho trovata in un campo e non ho mai sparato, volevamo difenderci e quando abbiamo visto Manuel lui ha fatto il gesto di fuggire. Per paura ho sparato tenendo l a pistola dietro la schiena » .

I loro profili su Facebook ieri pomeriggio, quando si è diffusa la notizia, sono stati riempiti di insulti, e sono state create pagine per chiedere punizioni esemplari.

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