Nessun italiano in corsa per la Procura europea La protesta di Roma
Bonafede: incomprensibile, ora Tajani intervenga
La scheda
Il 12 ottobre 2017 il Consiglio dei ministri della Giustizia dell’ue ha adottato il Regolamento istitutivo della Procura europea
( « EPPO » , da European Public Prosecutor Office)
La Procura per ora è competente a indagare e perseguire autori di reati contro gli interessi finanziari Ue dinanzi alle giurisdizioni e secondo le regole processuali degli Stati partecipanti ROMA L’italia è fuori dalla competizione per il procuratore europeo. Nonostante avesse quattro candidati inseriti nella rosa finale è stata esclusa dalla corsa. Rimangono in lizza tre magistrati: il francese Jean François Bohnert, il tedesco Andreas Ritter, la romena Laura Codruta Kövesi. E tanto basta per riaprire la polemica sul peso che il nostro Paese ha nella Ue, ma anche sulla supremazia di Parigi e Berlino. Dopo mesi di trattative anche pesanti sulle competenze del nuovo organismo, ma soprattutto sulla sua composizione, arriva dunque la scelta che mette Roma fuori gioco.
Le proteste
Il titolare della Giustizia Alfonso Bonafede chiede al presidente dell’europarlamento Antonio Tajani di riaprire la procedura di selezione: « Non si comprendono le r agioni per cui alla f i ne l a rosa dei candidati sia stata ristretta al minimo possibile prevedendo solo tre soggetti e non cinque. In questo modo, il Parlamento europeo e il consiglio dell’unione europea sono stati privati della possibilità di scegliere fra più profili il Procuratore capo europeo, garantendo anche un miglior bilanciamento geografico delle candidature » . E Laura Ferrara, vicepresidente della Commissione Giuridica del Parlamento europeo per il M5S, sottolinea la necessità che « le prerogative dell’unica istituzione europea democraticamente eletta siano pienamente rispettate e non legate a scelte vincolate secondo valutazioni non trasparenti e legate a vecchie logiche di spartizione » . Un’istanza che sarà
ribadita già oggi alla rappresentanza di Strasburgo.
I pm italiani
Ad effettuare la selezione era stata una commissione di 12 esperti designati tra le personalità indicate dai vari Stati. Il 31 maggio scorso i n questo comitato era stato eletto dal parlamento europeo Antonio Mura, procuratore generale della Corte d’appello di Venezia che aveva anche ricoperto il ruolo di responsabile del Dipartimento degli Affari di giustizia del ministero guidato da Andrea Orlando che aveva sottolineato « la lunga e com-
plessa battaglia che ha portato alla nascita della Procura Europea » . Ed erano stati proprio l oro ad effettuare una prima scrematura della lista di chi aveva presentato la domanda. Tra loro il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, il suo collega di Como Nicola Piacente, l’ ex vicepresidente di EurojustFilip po Spie zia, l’ ex direttore dell’ agenzia delle Dogane GiovanniKessler. Nessuno si aspettava che venissero tutti esclusi, anche perché si tratta di magistrati di massima esperienza, adatti a incarichi di respiro internazionale. E
invece niente, bocciati.
Inchieste sulle frodi
Adesso si va al voto finale, appare pressoché impossibile che l’italia riesca a far riaprire la partita. Rimane l’ eventualità che magistrati italiani vengano inseriti nella lista de iviceche svolgeranno le inchieste, masi tratta di unri dimensionamento ritenuto « inaccettabile » . Anche perché la struttura, che ha sede in Lussemburgo, inizialmente avrà una competenza limitata ma poi dovrebbe diventare il perno di tutte le inchieste che coinvolgono Stati diversi, dunque pure quelle contro il terrorismo e la criminalità organizzata. Nel regolamento istitutivo si parla di « reati che ledono gli interessi finanziari dell’unione dinanzi alle ordinarie giurisdizioni nazionali degli Stati partecipanti e secondo le regole processuali di questi ultimi » e sono incluse le frodi sull’iva man elle intenzioni c’ è l’ ampliamento dei campi di azione proprio per incidere in maniera reale sulla lotta contro i reati più gravi anche grazie a forme concrete di cooperazione.