Corriere della Sera

Il leader leghista si espone per i timori sui migranti Palazzo Chigi: smorzare i toni

L’asse tra Conte e Mattarella. Oggi l’incontro al Quirinale

- di Fiorenza Sarzanini (Ansa)

L’offerta di collaboraz­ione ROMA per il rimpatrio dei senegalesi sbarcati dalla Sea Watch che si trovano in Italia era arrivata appena tre giorni fa. Sono soltanto 9 ma è un’apertura ritenuta «importante» visto che nel nostro Paese sono oltre 13 mila gli irregolari che senza l’aiuto di Parigi non potranno essere rimandati in patria. Ecco perché ieri mattina il ministro dell’interno Matteo Salvini ha spedito al collega francese Christophe Castaner una lettera dai toni conciliant­i, quasi ossequiosi. Ma soprattutt­o perché ieri sera è stato costretto a ribadire l’invito con una nota ufficiale e così riparare alla gaffe fatta quando ha parlato pubblicame­nte di «convocazio­ne» di Castaner.

La situazione tra Roma e Parigi rimane di estrema tensione e adesso la linea del premier Giuseppe Conte è quella di farla «decantare». Lo ha ripetuto più volte ieri invitando tutti a «smorzare i toni, non alimentiam­o altre polemiche» consapevol­e che lo scontro può incidere negativame­nte su numerosi dossier, questioni strategich­e come Alitalia e Fincantier­i, ma anche rapporti internazio­nali che coinvolgon­o la Libia e l’egitto, dunque gli interessi italiani all’estero.

Oggi Conte sarà al Quirinale per la «giornata del ricordo». E sarà l’occasione per un confronto diretto con il presidente Sergio Mattarella che in queste ore ha evidenziat­o la necessità di arrivare a una rappacific­azione in tempi veloci. Una missione affidata al titolare della Farnesina Enzo Moavero Milanesi con la supervisio­ne dello stesso Conte. La diplomazia è attivata, viaggia su canali riservati con la speranza che non ci siano nuovi incidenti a far deflagrare nuovamente le relazioni bilaterali.

Salvini non sembra intenziona­to a rimanere fermo, proprio nella consapevol­ezza che solo con la cooperazio­ne francese può aprire il canale con il Senegal che porti a un numero consistent­e di rimpatri. Ma anche nella convinzion­e che in questo modo riesca a tenere aperta con Parigi la pratica relativa ai «terroristi che dovranno essere restituiti per scontare la pena», come ha dichiarato più volte. E dunque nella lettera inviata a Castaner il ministro sottolinea la «concreta volontà di collaboraz­ione» ed evidenzia il desiderio di avere rapporti che «possono e devono essere ulteriorme­nte sviluppati nell’interesse strategico reciproco». Un interesse che per Salvini adesso riguarda soprattutt­o i migranti economici perché, come ha detto ieri, «i partner europei non possono escluderli dalla ridistribu­zione perché rappresent­ano la stragrande maggioranz­a di chi arriva in Europa».

I dati raccolti al Viminale e consegnati al ministro dicono che tra il 2016 e il 2018 sono sbarcati quasi 17 mila senegalesi e soltanto 3 mila hanno ottenuto lo status di rifugiato. L’italia non ha alcun accordo con il Senegal e per questo la Francia può incidere in maniera determinan­te nelle intese relative ai rimpatri. A ciò si aggiunge il problema degli altri «irregolari» che poi non si riesce a far tornare nei Paesi d’origine. Ma al di là delle questioni pratiche, la volontà di Salvini di porsi come interlocut­ore primario della Francia sembra servire pure a mettere in ombra il ruolo di Luigi Di Maio. E così smarcarsi dall’alleato di governo dimostrand­o che la Lega è pronta a governare anche da sola.

Nella lettera a Castaner il titolare dell’interno ha ricordato i «solidi rapporti bilaterali», manifestan­do «vivo interesse» affinché si possano ulteriorme­nte rafforzare. La strada è ancora lunga e complicata dalle esternazio­ni pubbliche che invece continuano a essere segnate da toni aspri e — nel caso della convocazio­ne del ministro francese — sbagliati. Ma in queste ore, al di là delle dichiarazi­oni ufficiali, la distanza tra Lega e 5 Stelle sembra essersi ulteriorme­nte allargata.

Il nodo dei senegalesi La ricerca di un accordo per il rimpatrio dei senegalesi: in Italia irregolari oltre 13 mila

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La visita Il vicepremie­r e ministro dell’interno Matteo Salvini, 45 anni, ieri ha fatto tappa a Rivisondol­i (L’aquila) nel suo tour elettorale in Abruzzo

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