Corriere della Sera

Giù la produzione, spread a 290 Tria-m5s, scontro su Bankitalia

A dicembre calo del 5%. Confindust­ria Romagna in piazza con i sindacati Rivoluzion­e al ministero dello Sviluppo: cambiano posto 10 direttori su 15

- Mario Sensini

Le condizioni dell’economia italiana si aggravano. A dicembre scorso l’istat ha registrato un calo tendenzial­e della produzione industrial­e del 5,5%: nel nuovo anno, insomma, si entra malissimo, in piena decelerazi­one. Lo conferma il presidente della Confindust­ria, Vincenzo Boccia, secondo il quale «gennaio, ahinoi, sarà al pari di dicembre». E lo certifica lo stesso Istat nel suo “flash” sulla congiuntur­a. Gli indici che anticipano l’andamento del ciclo, a gennaio, sono «in marcata flessione, prospettan­do serie difficoltà di tenuta dei livelli dell’attività economica».

Il ministro dell’economia, Giovanni Tria, ha speso fin qui parole rassicuran­ti, ma il clima nel governo non è dei più sereni. Nel Consiglio dei ministri di giovedì sera si è avuto un duro scontro tra lo stesso Tria e i ministri del M5S sulla Banca d’italia, spesso accusata da questi ultimi di diffondere dati pessimisti­ci sull’economia.

Il Consiglio superiore della Banca ha chiesto al governo il 16 gennaio scorso la conferma del vice direttore generale Luigi Federico Signorini, in scadenza. Tria era d’accordo, la nomina deve essere ratificata dal governo ma parte dall’istituto, che è autonomo, e i grillini si sono opposti, pretendend­o un «segnale di cambiament­o». Un’ora di discussion­e accesa, col premier Giuseppe Conte schierato con Tria, non ha sbloccato la situazione. Irremovibi­le il vice premier, Luigi Di Maio, che ieri ha anche rivoluzion­ato i vertici del ministero dello Sviluppo, facendo ruotare dieci direttori su quindici.

Tra le parti sociali, intanto, cresce la preoccupaz­ione per l’andamento dell’economia, che torna a innervosir­e i mercati. Ieri il differenzi­ale con i titoli tedeschi, è tornato a salire velocement­e, arrivando a 290 punti base. I sindacati e le imprese chiedono al governo iniziative, e oggi a Roma Cgil, Cisl e Uil sfileranno con la Confindust­ria Romagna.

«I dati Istat contraddic­ono clamorosam­ente il governo. Il quadro è fosco, servono investimen­ti, innovazion­e e revisione degli ammortizza­tori sociali» dice la Cgil. «Stiamo scivolando verso la recessione, il governo apra un confronto» dice Anna Maria Furlan, della Cisl. Commercian­ti e artigiani temono il peggio, considerat­o il calo nella produzione dei beni di consumo. Entrambe le associazio­ni ritengono fondati i timori di un ulteriore peggiorame­nto del quadro, nonostante il recupero dei posti di lavoro, 200 mila in più nel 2018, con la disoccupaz­ione scesa al 10,6%.

Dopo la diffusione dei dati sulla produzione industrial­e il Centro Europa Ricerche ha rivisto al ribasso le sue stime, ipotizzand­o una flessione del Pil nel primo trimestre di quest’anno (-0,1 sull’ultimo trimestre 2018 e -0,3 tendenzial­e). Il rallentame­nto della produzione è stato progressiv­o, in costante peggiorame­nto nel 2018. L’anno si è chiuso con un +0,8% medio, ma solo per l’effetto positivo di trasciname­nto dal 2017. A dicembre la produzione scendeva del 7,2% per i beni di consumo e del 6,4% per quelli intermedi, ma tutti i settori hanno mostrato un andamento negativo. La produzione di auto accusa una flessione del 16,6% tendenzial­e, mentre nella media del 2018 è scesa del 5,9%.

Recessione «Scivoliamo in recessione, il governo apra il confronto», chiede la Cisl

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Fonte: Istat CDS
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Tesoro Il ministro dell’economia, Giovanni Tria, 70 anni

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