Corriere della Sera

Il vicepremie­r e i fischi

Critiche al direttore del Tesoro. Gli ex azionisti della Popolare di Vicenza contestano Di Maio

- di Marco Imarisio

Qualcuno ricordi a Luigi Di Maio che ha vinto le elezioni. Governa lui, ora. E in tale ruolo può essere criticato e fischiato.

L’attacco, durissimo e corale, scatena l’applauso dell’arena inferocita: «Banca d’italia e Consob andrebbero azzerati, altro che cambiare una-due persone. Az-ze-ra-ti» sillaba Matteo Salvini. E Luigi Di Maio rincara: «Per Bankitalia serve discontinu­ità. Se pensiamo a tutto quel che è accaduto in questi anni non possiamo pensare di confermare le stesse persone che sono state fino ad oggi nel direttorio di via Nazionale».

È quel che volevano sentirsi dire i 1.400 ex azionisti di Popolare Vicenza e Veneto Banca arrivati di buon mattino al Centro sportivo Palladio di Vicenza per avere dai vicepremie­r rassicuraz­ioni sul fatto che il governo non farà marcia indietro davanti alla lettera di Bruxelles, non si farà irretire dai dubbi sulla possibile violazione

La Banca d’italia e la Consob andrebbero azzerati, altro che cambiare una o due persone Azzerati Matteo Salvini Lega

delle norme sulla concorrenz­a e tirerà dritto con i risarcimen­ti promessi. «Tranquilli, delle letterine dell’europa noi ce ne freghiamo altamente. Entro la prossima settimana scriviamo i decreti» annuncia Di Maio. «Anche se il direttore generale del ministero dell’economia Alessandro Rivera ha dei dubbi?» chiede sibillino Luigi Ugone, uno dei leader delle associazio­ni dei risparmiat­ori: «È contrario? — lo rassicura Salvini —. Mi pare un atteggiame­nto uguale a quello che aveva il presidente dell’inps, che ci spiegava che non si poteva smontare la legge Fornero… l’abbiamo smontata lo stesso. Il dirigente pubblico o fa quello che gli dice il governo oppure va a fare un altro mestiere».

Concetto non dissimile da quello ribadito poco dopo a Sky, con riferiment­o a Luigi Federico Signorini, vicedirett­ore della Banca d’italia la cui riconferma, sostenuta dal ministro del Tesoro Giovanni Tria, è stata bocciata dal M5S: «Non conosco Signorini — dice Salvini —. Ma chi da tanti anni doveva vigilare e non l’ha fatto, deve trarre le conseguenz­e. Non è una questione ad personam: se qualcuno è pagato per vigilare sulle banche e non lo fa, farà qualcosa d’altro nella vita, mi pare chiaro». E cambiare lavoro potrebbe non bastare: «Perché va bene l’indipenden­za però a questa si deve accompagna­re la responsabi­lità: se non fai il mestiere per cui sei pagato, paghi civilmente e penalmente fino in fondo». Esattament­e come i banchieri al vertice degli istituti durante il crac: «Dateci il tempo di far partire la Commission­e d’inchiesta, entro questo mese — promette Di Maio alla platea

 Bankitalia? Se si pensa a ciò che è accaduto in questi anni non si può pensare di confermare le stesse persone nel direttorio Luigi Di Maio M5S

 Vogliamo sostituire Bankitalia e le istituzion­i di garanzia con la piattaform­a Rousseau e un regime del Grande Fratello? Renato Brunetta Forza Italia

Il dissenso

Il capo M5S entra, a differenza del leghista, dalla porta principale E gli urlano: vergogna

Le infrastrut­ture

Il titolare dello Sviluppo: smantellia­mo il codice degli appalti perché blocca i cantieri

—. Li convochiam­o tutti e li facciamo cantare». A capo della commission­e ci sarà il senatore pentastell­ato Gianluigi Paragone.

Dopo la contestazi­one subita all’ingresso da Di Maio, che a differenza di Salvini aveva tentato di entrare dalla porta principale («Buffone, a casa, vergogna» gli avevano gridato alcuni risparmiat­ori, infuriati anche perché rimasti fuori), il finale è tra selfie e applausi. Il leader leghista prende la strada di Hitshow, la fiera delle armi e della caccia; quello pentastell­ato di un’azienda di Padova, che diventa la cornice di un nuovo annuncio, stavolta sul Codice degli appalti: «Lo smantellia­mo perché sta bloccando i cantieri e gli investimen­ti. Finisce l’epoca delle valutazion­i costibenef­ici, si parte con le infrastrut­ture da fare».

 ??  ?? La filaIl Centro sport Palladio di Vicenza dove si è svolta ieri l’assemblea dei risparmiat­ori delle banche venete, toscane ed emiliane organizzat­a dall’associazio­ne «Noi che credevamo nella Bpvi»
La filaIl Centro sport Palladio di Vicenza dove si è svolta ieri l’assemblea dei risparmiat­ori delle banche venete, toscane ed emiliane organizzat­a dall’associazio­ne «Noi che credevamo nella Bpvi»
 ??  ?? ProtestaLa protesta al Centro sportivo Palladio di Vicenza, dove ieri si è svolto il convegno delle associazio­ni degli ex risparmiat­ori truffati dalle banche, presenti i vicepremie­r Di Maio e Salvini (fotografie di Matteo Rosa)
ProtestaLa protesta al Centro sportivo Palladio di Vicenza, dove ieri si è svolto il convegno delle associazio­ni degli ex risparmiat­ori truffati dalle banche, presenti i vicepremie­r Di Maio e Salvini (fotografie di Matteo Rosa)

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