Manuel parla degli arrestati: «Perché mi hanno fatto questo?»
Auna settimana dall’agguato nel quale è finito per errore Manuel Bortuzzo vive forse la sua giornata più dura. Accanto a lui fino a sera inoltrata nel reparto di rianimazione del San Camillo la sua famiglia, il presidente della Federnuoto Paolo Barelli, gli amici più cari, come il suo allenatore Christian Galenda. È a lui che il 19enne nuotatore ferito da un colpo di pistola a Casalpalocco confida i suoi pensieri, rivolti soprattutto a Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, in carcere per aver tentato di ucciderlo. «Sono padri di famiglia, hanno bambini piccoli. Perché mi hanno fatto questo?», chiede al tecnico veneto. «Io comunque sono ancora qui, ed è questo quello che conta», aggiunge l’atleta. Secondo chi lo conosce «Manuel sta cominciando a realizzare che, nonostante tutto quello che deve sopportare, sarebbe potuta andare anche peggio». In questo cammino c’è anche un aiuto psicologico dell’ospedale. Nell’anticamera della Rianimazione c’è l’ormai consueto viavai di amici e parenti. Due alla volta, in camice e berretto sterili, entrano nell’«isola» del reparto. «È lui che infonde forza, che cerca di rasserenare chi va lì dentro con il cuore in gola, e questa non è una cosa da poco. Se potesse, uscirebbe subito», rivela Barelli. Lasciare la Rianimazione appare però prematuro. I medici monitorano la lesione al polmone sinistro per scongiurare il rischio di infezioni, quello che preoccupa di più. Ieri la febbre era scesa, ma la prognosi non è ancora sciolta. Intanto un migliaio di persone hanno manifestato il loro affetto per Manuel a piazza Eschilo mentre sulla Rete molti sportivi gli hanno inviato messaggi: da Rino Gattuso a Tania Cagnotto, dal collega nuotatore Gregorio Paltrinieri all’ex pallanuotista Francesco Postiglione. E proseguono le indagini sul ferimento del 19enne: ispezione della polizia all’«o’connell Irish Pub» per verificare licenze e posizione lavorativa dei camerieri. Il commissariato di Ostia ha già chiesto al Questore la chiusura del locale dove è scoppiata la rissa che ha portato all’agguato.