Una favola che le unirà per tutta la vita
Una favola vera, con finale felice per una volta tanto. Una bambina di tre anni che precipita da una finestra del quinto piano e viene presa al volo dalla sorella «grande» di diciassette che stava giù in cortile. Graffi sì, ce ne sono stati per tutte e due, cadute insieme su un cespuglio, ma nemmeno un osso rotto. Una miracolosa vicenda — di quelle che un tempo si raffiguravano in un ex voto per grazia ricevuta — che appartiene soltanto a loro due, della quale terranno memoria per tutta la vita, che per sempre impedirà loro di finire in vera, profonda discordia, saldamene affratellate da quel volo che, si sa, nella normalità sarebbe finito in tutt’altro modo. Lo si può immaginare quel modo, perché è successo troppe volte che un bambino, lasciato per un attimo incustodito, sia caduto da una finestra o da un balcone, senza trovare in basso, nel cortile, le braccia salvifiche di una sorella maggiore. Disperazione tremenda ci sarebbe stata, dei genitori, dei parenti, degli amici, con pianti inconsolabili e una ferita dentro per sempre, impossibile da rimarginare. E si può, forse, immaginare anche lo stato d’animo della sorella diciassettenne quando vede la piccolina scivolare fuori dalla finestra: respiro sospeso, cuore fermo e nessun pensiero tranne quello, assoluto, di riuscire a prenderla al volo. La sera di ieri, per quei genitori, sarebbe potuta essere tragicamente diversa, incancellabile, la più luttuosa della loro vita. Incancellabile lo sarà probabilmente lo stesso, ma per felicità di poter stringere intatta, soltanto un poco sbatacchiata, la loro bambinetta.