Come in Costa Rica A Palermo caffè, banane e avocado
Palermo
Il padre aveva un agrumeto, ma con le arance non ci si campa, ti lasciano «a mezza pancia» come dicono in Sicilia, perché il prezzo al ritiro non copre i costi di produzione. E così quando Rosolino Palazzolo, 40 anni, ha preso con il fratello Benedetto le redini dell’azienda di famiglia, ha deciso di smantellare tutto, provando a coltivare, al posto delle arance, piante di frutti tropicali. «Non avevamo niente da perdere», ricorda lui oggi. E così nella piana di Terrasini, fuori Palermo, hanno cominciato a intravedersi piantagioni di papaya, mango, avocado, banane, ma anche frutti della passione, guava, pitoya, carambole e altre varietà esotiche. «Qui fino a dicembre fa caldo, e da un paio di giorni il tempo è tornato bellissimo. Ci siamo detti, iniziamo con qualche pianta e vediamo come va. Oggi abbiamo 1.200 piante di papaya e 400 di banane, e la produzione non basta mai». Grazie al clima mite Mar tutto cresce in serre non riscaldate, Ionio e senza trattamenti che non siano
naturali. Come in Costa Rica: dall’anno scorso si è aggiunto anche il caffé. «Abbiamo messo 400 piante di varietà Caturra tra i filari di banane, stiamo facendo delle prove per perfezionare le tecniche di raccolta e tostatura, perché col caffé non ci si improvvisa», conclude Rosolino. Oggi l’orto di Nonno Nino gestisce anche una vendita diretta: «L’80% dei nostri clienti viene da Palermo. All’inizio sembrava una follia, poi abbiamo aperto un negozio, abbiamo cominciato a girare per i mercati e a distribuire i nostri prodotti in alcuni supermercati bio». Le banane e il caffé siciliani piacciono. Bergamo Milano