Le acque del Tirreno invase dalle meduse anche a febbraio
Ipescatori dell’isola d’elba erano abituati a vedere le meduse in primavera, ma ora riempiono le spiagge di Portoferraio già nei mesi più freddi dell’inverno. Se si può definire freddo un gennaio con massime di 16 gradi. Ma l’apparizione di meduse urticanti sulle coste del Tirreno è solo l’ultimo segno di quell’«invasione di specie aliene» che sta caratterizzando il Mediterraneo, per effetto dell’aumento delle temperature. «Un riscaldamento oscillante tra +1,6 e +2,6 gradi, rispetto agli ultimi 30 anni, che sta riempiendo il Mediterraneo di tante specie marine provenienti dal mar Rosso e dal mar Nero», precisa Roberto Danovaro, professore di Ecologia all’università Politecnica delle Marche. «Le acque di Linosa, in Sicilia, ormai sono infestate di pesci pappagallo, trombetta, palla e altre varietà tropicali, spesso velenose e predatrici. I nostri pesci autoctoni stanno scappando, ritirandosi a profondità di oltre 30 metri, dove però c’è meno cibo. Ecco perché acciughe, cernie, spigole stanno scomparendo». Continua Danovaro, che è anche presidente della Stazione zoologica di Napoli: «Il problema non è solo il cambiamento climatico ma l’effetto combinato delle sue conseguenze: l’acidificazione dei mari, le oscillazioni di temperatura, l’alterazione dei microrganismi, sono tutti fattori di stress che aumentano le malattie. Qualche giorno fa nelle acque di Ischia è stato trovato un giovane capodoglio morto. La causa? Un digiuno prolungato causato da un’infezione. I pesci si ammalano per gli sbalzi termici come gli esseri umani». Firenze Livorno ISOLA D’ELBA