Disegni di libertà per grandi e piccini, addio a Tomi Ungerer
L’artista di origini alsaziane aveva creato l’orso Otto ma anche spregiudicate illustrazioni erotiche. Un maestro dall’influenza decisiva
Diceva che i bambini non hanno bisogno di libri per bambini, ma di storie raccontate bene. E lui questo lo sapeva fare in modo straordinario. Tomi Ungerer, nato in Alsazia nel 1931 in una famiglia di orologiai, francese di lingua tedesca, scomparso ieri in Irlanda, è stato uno dei più grandi illustratori contemporanei. Autore di fiabe insolite, di vignette satiriche capaci di sferzare la politica (compreso Donald Trump), di manifesti in punta di matita per combattere battaglie sociali, come quella contro il razzismo, di opere erotiche, di sculture, Ungerer nel 1998 aveva ottenuto il Premio internazionale Hans Christian Andersen, il piccolo Nobel della letteratura per ragazzi.
Da tempo viveva parte dell’anno a Cork, in Irlanda, dopo una vita avventurosa, piena di passioni. Nel 1956 era arrivato a New York con 60 dollari in tasca e il jazz in testa e subito aveva iniziato a mantenersi con i suoi disegni, pubblicati anche sul «New York Times».
Autore di oltre 140 libri, un museo a lui dedicato nella sua città natale, Strasburgo, Ungerer ha praticato tutte le forme artistiche dando libero sfogo alla sua inquietudine e a una vena ribelle, «sovversiva», sempre governata dalla grazia del tratto. Molti dei suoi libri per ragazzi sono ormai diventati dei classici, come la serie dei Mellops, una famiglia di porcelli qualunque a cui capitano avventure speciali (pubblicate in Italia da Donzelli). O come Otto (Mondadori), dove attraverso un orsacchiotto di stoffa Ungerer ripercorre la storia di un’amicizia perduta a causa di una stella gialla appuntata sul petto dei due bambini compagni di gioco di Otto, durante il nazismo. O come I tre briganti dal cuore tenero (riproposti da Nord-sud) convinti dalla piccola Tiffany a impiegare il frutto delle loro ruberie, svuotando i forzieri per comprare un castello dove ospitare i bambini orfani.