I protagonisti al microscopio: giorni e notti di un sentimento
Può nascere tutto da un’impazienza o, al contrario, da un’attesa. Si può tradire in molti modi diversi, spinti dalle forme più varie di passione, ma anche la fedeltà conosce inaspettate sfumature, e i suoi desideri sono talvolta anche più sottili e persistenti. Nel territorio più intimo dell’amore si addentra il nuovo libro dello scrittore riminese Marco Missiroli, Fedeltà (Einaudi), che sarà in libreria dal 12 febbraio e del quale anticipiamo in queste pagine un montaggio di alcuni brani.
Se nel precedente Atti osceni in luogo privato (2015, Feltrinelli, vincitore tra l’altro del Premio Supermondello) Missiroli affrontava la scoperta della sensualità e della vita nell’adolescenza del dodicenne Libero Marsell, nel nuovo romanzo lo scrittore segue le vicende più intime di Carlo, docente precario, e Margherita, agente immobiliare, sposi sul limite dei quarant’anni nella Milano post-2000. A partire dai protagonisti si dipana una rete assai più vasta di personaggi, tutti
Succede a Milano
Il professore precario, la moglie con l’agenzia immobiliare, la studentessa
in qualche modo legati tra loro: intanto gli «amanti» (ma, come avverte Missiroli nel libro, «che parola sbagliata, amante») o aspiranti tali, e cioè Sofia, una delle studentesse di Carlo all’università, e Andrea, il fisioterapista che rimette in sesto il corpo di Margherita, affetta da dolori alle gambe. E poi le famiglie: i genitori di lui, i Pentecoste, un po’ rigidi e superati in un mondo e in una famiglia così flessibili; il padre di Sofia, che vive quasi ritirato a Rimini nel ricordo della moglie morta; la madre di Margherita, Anna, un po’ complice della figlia ma capace di accogliere il genero nel suo sbandamento; e perfino il cane da combattimento di Andrea, che lo lega a un mondo notturno e maschile, le lotte clandestine, in cui il ragazzo si scopre omosessuale. Con un tratto comune che lega i personaggi: il corpo. Còlto nella sensualità del desiderio, nell’appagamento del sesso, ma anche nel dolore, nell’ematoma della lotta o nella piaga infetta del malato.
Ogni personaggio del romanzo vive fedeltà e tradimenti aperti o mascherati, compiuti o latenti: una rete di legami accentuata dal modo particolare in cui Missiroli fa scivolare la narrazione da un personaggio all’altro, come in «capitoli» impliciti. Via via che procede la storia, ci si accorge che non sono sempre le infedeltà a frantumare le coppie o a destare i sensi di colpa. E che non sono sempre i tradimenti compiuti a costituire un’«infedeltà».