Gattuso studia un piano per il controsorpasso
Milan contro il Cagliari. Ci vuole l’aiuto di Suso e Calha
MILANO Per l’operazione controsorpasso quelli del Milan hanno scelto una colonna sonora da nostalgia canaglia: a San Siro, prima della partita, omaggio ai Queen con riproposizione dell’immortale We will rock you, i cui bassi ritmati accompagnavano negli anni gloriosi l’ingresso in campo della squadra. La scenetta era un cult: Gattuso, ancora nell’indimenticabile versione da mediano, schizzava in campo per primo, davanti a tutti, petto in fuori, come un pirata all’arrembaggio. Altri tempi, altro Milan. Se allora la Champions era la normalità, oggi è una missione ancora tutta da compiere, e per niente scontata vista la feroce concorrenza. Roma e Lazio hanno fatto il loro dovere e stasera, contro un Cagliari inguaiato che ha fatto un punto in 4 partite, il Milan ha il dovere di vincere per riprendersi quel quarto posto faticosamente conquistato grazie a un avvio di 2019 decisamente incoraggiante.
Ha cambiato aspetto, il Diavolo. Forse meno bello, di sicuro più pratico, più cauto, più risoluto. Non prende più gol, solo 3 nelle ultime 8 partite. E davanti ora non ha più un centravanti che frigna ma uno che segna. Milan più adulto, verrebbe da dire, anche se Gattuso attende conferme: «Vediamo le prossime tre-quattro partite, non sono facili». Atteggiamento saggio, più volte nel corso della stagione il suo Milan talentuoso ma acerbo ha illuso e deluso nel giro di poco, tuttavia l’impressione è che sia il momento giusto per tentare l’accelerata: 3 delle prossime 4 partite sono a San Siro, contro Cagliari, Sassuolo ed Empoli, prima della trasferta a Verona in casa del Chievo. «Ci gio- chiamo moltissimo, l’obiettivo è arrivare alle ultime 7-8 giornate per provare a fare qualcosa di importante» ha aggiunto Gennarino, che ha poi risposto con una battuta a chi gli chiedeva se non sente di meritarsi un aumento di stipendio visto l’ottimo lavoro svolto: «Io guadagno pure troppo». Per la cronaca 2 milioni netti annui, quinto ingaggio della A dietro Allegri (7,5), Ancelotti (6,5), Spalletti (4,5) e Di Francesco (3).
Gattuso ha un contratto fino al giugno del 2021, ma è il primo a sapere che il suo futuro è legato in maniera fatale all’esito di questa stagione: in caso di Champions la conferma sarebbe scontata, in caso contrario meno. Una sfida che il tecnico rossonero intende continuare a combattere con i suoi pretoriani, a partire da Calhanoglu, alle prese con un’involuzione tecnica sconcertante eppure quotidianamente scagionato dal suo maestro. Il guaio è che da qualche tempo anche l’altra fascia, la destra, produce poco: Suso non sta bene, il timore è che si tratti di una forma di pubalgia. Tanto Piatek si arrangia da solo? Calma. Urgono soluzioni alternative. Avanzare magari Paquetà, reinserendo ad esempio Biglia a centrocampo. A proposito: il play argentino torna oggi in panca dopo il lungo infortunio.
Il Milan ha bisogno di punti, il Cagliari pure. «A San Siro serve personalità» ha spiegato Maran. Per Barella, 22 anni, non sembra essere un problema: ieri ha gestito e risolto la protesta dei pastori sardi, davanti ad Assemini, col mestiere di uno scafato sindacalista. Applausi.