Corriere della Sera

La scarsa visibilità c’era per tutti

- Di Mario Cotelli

La libera mondiale si vinceva nel lancio e nel falsopiano iniziale, i primi 30 secondi. Poi , per salire sul podio, era sufficient­e mantenere l’accelerazi­one inerziale, senza compiere errori. Paris è stato il più veloce nella parte iniziale, quella più facile con un leggero vantaggio sul duo norvegese, Jansrud e Svindal. Apparentem­ente facile per l’azzurro considerat­o che poi la pista si faceva più ripida e angolata, con un tornantone trasverso sinistro. Sicurament­e l’unico passaggio difficile nelle due gare di velocità maschile, da preparare con anticipo per mantenere la velocità e affrontare con successo il finale. Percorso ideale per Paris che invece, ancora una volta, a fronte di un’imbattibil­ità sui falsopiani ha mostrato le solite lacune in curva andando largo e decelerand­o per stare nel tracciato. Errore fatale in una pista troppo corta per recuperare. Nessuna accusa alla carenza di visibilità, dovuta a una costante nevicata, in quanto uguale per tutti i migliori. Sorprenden­te la rinascita dei due norvegesi, Jansrud e Svindal, che parevano tagliati fuori dal podio causa infortuni. Complici classe cristallin­a e sci molto veloci, Jansrud ha tolto a Svindal, per soli 2 centesimi, la soddisfazi­one di vincere la gara d’addio. L’unico neo di questa giornata trionfale per gli scandinavi.

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