La scarsa visibilità c’era per tutti
La libera mondiale si vinceva nel lancio e nel falsopiano iniziale, i primi 30 secondi. Poi , per salire sul podio, era sufficiente mantenere l’accelerazione inerziale, senza compiere errori. Paris è stato il più veloce nella parte iniziale, quella più facile con un leggero vantaggio sul duo norvegese, Jansrud e Svindal. Apparentemente facile per l’azzurro considerato che poi la pista si faceva più ripida e angolata, con un tornantone trasverso sinistro. Sicuramente l’unico passaggio difficile nelle due gare di velocità maschile, da preparare con anticipo per mantenere la velocità e affrontare con successo il finale. Percorso ideale per Paris che invece, ancora una volta, a fronte di un’imbattibilità sui falsopiani ha mostrato le solite lacune in curva andando largo e decelerando per stare nel tracciato. Errore fatale in una pista troppo corta per recuperare. Nessuna accusa alla carenza di visibilità, dovuta a una costante nevicata, in quanto uguale per tutti i migliori. Sorprendente la rinascita dei due norvegesi, Jansrud e Svindal, che parevano tagliati fuori dal podio causa infortuni. Complici classe cristallina e sci molto veloci, Jansrud ha tolto a Svindal, per soli 2 centesimi, la soddisfazione di vincere la gara d’addio. L’unico neo di questa giornata trionfale per gli scandinavi.