Un dolore alla fronte che origina «dal naso»
La sinusite è un disturbo diffuso e fastidioso. I sintomi possono essere sfumati, tanto che per una diagnosi precisa si ricorre all’endoscopia nasale e alla Tac. È fondamentale poi impostare una corretta terapia, perché ancora troppo spesso si fa ricorso
Punti critici
I seni paranasali sono cavità rivestite da mucosa: si dividono in frontali, mascellari, etmoidali e sfenoidali. L’infiammazione può riguardarli tutti Le cause più frequenti Di solito a provocarla sono i virus. Si aggiungono infezioni batteriche o causate da funghi. Le rinosinusiti stagionali sono dovute ad allergie
D ati precisi, non ne esistono. Secondo alcuni studi, però, di sinusite soffrirebbe l’8% della popolazione europea mentre in Italia si ipotizza si arrivi quasi al 7%. Nell’ultimo decennio il disturbo si è diffuso sempre di più e si stima che nel 2020 raggiungerà il 20% della popolazione, forse a causa dell’inquinamento e dell’aumento della resistenza agli antibiotici. Si tratta e generalmente di una condizione non grave, abbastanza anche se terribilmente comune fastidiosa. Basta dare un’occhiata alle descrizioni lasciate sui forum online che si occupano di temi di salute, da parte di chi ne soffre: «il dolore parte dalla base del naso, arriva alle tempie e su tutta la fronte, in quei momenti non riesco nemmeno a mettere gli occhiali» scrive un utente della discussione sul web. «Un male terribile, sento pulsare gli occhi e mi danno persino fastidio i denti». «Mi pare di avere un pallino di piombo sopra al naso, se mi abbasso, come per raccogliere qualcosa, mi pulsa tutta la testa». Spesso chi va soggetto al disturbo ha tentato ogni strada, ma senza grandi risultati. «Non so più che cosa fare e a chi rivolgermi, ho paura di sbagliare e peggiorare la situazione» si legge ancora. «Naso completamente chiuso, mal di testa e mal di gola — elenca un altro internauta —. Possibile che non esista una terapia che permetta di svuotare meccanicamente le fosse nasali, senza dover ricorrere 3-4 volte all’anno agli antibiotici? Sono disperato».
Praticamente tutti conosciamo qualcuno che soffre di sinusite in modo ricorrente o che fatica a trovare una valida soluzione al problema. Perché un malanno tanto diffuso, considerato quasi «banale», è in grado di causare disagi così pesanti? Cerchiamo di capirlo con l’aiuto di Giuseppe Spriano, responsabile di Otorinolaringoiatria all’irccs Humanitas di Milano e docente della Humanitas University.
Che cos’è la sinusite?
«È un’infiammazione della mucosa che riveste i seni paranasali. Può svilupparsi in seguito a una rinite, ovvero il comune raffreddore. La causa è solitamente di tipo virale, ma si aggiungono infezioni batteriche o, più raramente, infezioni fungine. Le rinosinusiti stagionali sono dovute ad allergie».
Dove si trovano i seni paranasali?
«Sono cavità che contengono aria, connesse alla fossa nasale — prosegue il professor Spriano —. Semplificando, possiamo immaginare il naso come un corridoio e i seni paranasali come stanze che vi si affacciano.
«Come la cavità nasale, anche i seni sono rivestiti da mucosa respiratoria che ha una funzione simile a quella della mucosa del naso: produce infatti il muco, una sostanza fluida che ha il compito di filtrare l’aria introdotta dall’esterno.
«I seni si dividono in frontali (posti sopra le orbite oculari), mascellari (si trovano sotto le orbite), etmoidali (situati nella parte superiore del naso) e sfenoidali (contenuti nell’osso sfenoide, al centro del cranio). L’infiammazione può riguardare tutti i seni o soltanto alcuni».
Il disturbo può colpire a qualsiasi età della vita?
«Le sinusiti sono più frequenti nell’adulto. Nei bambini può svilupparsi un’infiammazione acuta dell’osso etmoide: è un evento raro, ma da non sottovalutare per le possibili complicanze».
Quali sono i sintomi e come si manifestano?
«Inizialmente sono quelli riconducibili alla rinite: difficoltà respiratoria nasale, malessere, febbre, lacrimazione, diminuzione dell’olfatto, mal di testa, secrezione catarrale (dapprima limpida, poi giallognola a causa dell’infezione batterica)».
Come si riconosce il mal di testa provocato da sinusite?
«È percepito come un senso di peso sopra o sotto gli occhi e, in caso di sbalzo di altitudine, come dolore violento».
Esiste una predisposizione?
«Vi sono situazioni anatomiche, come la deviazione del setto nasale o l’ipertrofia dei turbinati (piccole strutture ossee rivestite di mucosa, all’interno delle fosse nasali), che predispongono alle sinusiti, perché la riduzione del passaggio dell’aria crea un ristagno delle secrezioni che favorisce l’infezione».
La sinusite può presentarsi in concomitanza con altre malattie?
«L’orecchio medio è collegato alle cavità nasali attraverso la tuba di Eustachio, per cui in caso di rinite è possibile che si sviluppino sia l’otite che la sinusite».
I segnali da tenere d’occhio Difficoltà respiratoria nasale, malessere, febbre, lacrimazione, diminuzione dell’olfatto, mal di testa, secrezione catarrale
Quali sono i rimedi più indicati Sono utili decongestionanti nasali, mucolitici e antipiretici. Gli antibiotici sono indicati solo in caso di infezione batterica
Perché si parla di «sinusiti», al plurale?
«La rinosinusite acuta è un’infezione con un decorso tipico: rinite catarrale, rinite purulenta, poi la sinusite e la successiva guarigione aiutata dalla terapia — sottolinea Spriano —. Il ripetersi di episodi acuti e la frequente difficoltà respiratoria (su base anatomica o allergica) sono fattori di rischio per l’instaurarsi di un’altra forma di sinusite, quella cronica. Inoltre la malattia prende un nome specifico a seconda dei seni paranasali che ha colpito».
Come si arriva alla diagnosi?
«I sintomi della sinusite possono essere sfumati: in caso di sospetto va eseguita un’endoscopia nasale da parte di un otorinolaringoiatra e una Tac. In generale, si può pensare alla presenza del disturbo se un raffreddore dura più di 10-15 giorni, se c’è un mal di testa forte che non risponde agli antidolorifici e se compare gonfiore su fronte, occhi, naso o zigomi».
Quali sono le terapie efficaci?
«Nella maggior parte dei casi le rinosinusiti sono di origine virale per cui non servono gli antibiotici. Sono sufficienti decongestionanti nasali, mucolitici e antipiretici. Gli antibiotici sono indicati in caso di infezione batterica, facile da riconoscere per la comparsa di secrezione purulenta gialla o verde — chiarisce l’esperto —. Nei casi di sinusite (come in altre forme infiammatorie respiratorie) vi è un abuso nell’utilizzo di questi farmaci, che devono essere assunti in caso di effettiva necessità e seguendo le indicazioni del medico (sia per il dosaggio che per la durata della terapia)».
I lavaggi nasali sono utili?
«La secrezione delle mucose e il movimento delle ciglia, i microscopici peli che la ricoprono, hanno lo scopo di allontanare corpi estranei, fattori irritanti, virus o batteri: la pulizia del naso con il soffiamento o tramite lavaggi con soluzioni acquose salate sono di ausilio per questa funzione fisiologica».
E le terme?
«Le cure termali inalatorie a base di acque sulfuree e salsobromoiodiche (costituite soprattutto da cloruro di sodio, iodio e bromo) possono essere utili per la loro azione antinfiammatoria, anticatarrale e mucolitica».
Quando serve la chirurgia?
«In caso di sinusite cronica, con infezione in uno o più seni paranasali (ovvero quando si chiude la porta di comunicazione tra il corridoio, ovvero la fossa nasale, e la stanza, il seno paranasale) diventa necessario un intervento per drenare l’infezione e ripristinare la normale ventilazione del seno — afferma Spriano —. Oggi la chirurgia viene eseguita con tecnica endoscopica: il medico inserisce nel naso un endoscopio a fibre ottiche e con strumenti microchirurgici viene ripristinata la comunicazione tra le fosse nasali e i seni».
È più frequente negli allergici?
«La sinusite è spesso la regola negli allergici: il bersaglio della reazione è la mucosa del naso che, in seguito allo stimolo allergico, si gonfia fino a formare escrescenze (polipi). Queste ultime e l’ipertrofia dei turbinati riducono lo spazio respiratorio e il conseguente passaggio dell’aria».
Esistono forme gravi?
«Le complicanze sono rare ma potenzialmente pericolose e sono legate alla propagazione dell’infezione alle strutture circostanti, come le cavità orbitarie (orbite oculari) ».