Corriere della Sera

L’aut aut di Calenda scuote il Pd

Martina: è la strada giusta. Ma il vice di Zingaretti: nessuno ha il copyright della lista unitaria

- Giuseppe Alberto Falci

ROMA La prudenza resta massima, ma la lettera di Carlo Calenda al Corriere della Sera («Se sono l’ostacolo io, cedo il passo a Gentiloni») anima la domenica del Pd a tre settimane dalle primarie. Di certo, chi non accetta un passo di lato dell’ex ministro dello Sviluppo economico è Maurizio Martina, segretario uscente e candidato alle primarie, che si dice pronto a far sottoscriv­ere il manifesto «Siamo europei» ai gazebo il prossimo 3 marzo: «Per me questa è la strada giusta, e se farò il segretario il giorno dopo il mio insediamen­to proporrò un comitato promotore nazionale per lavorare alle adesioni». Non è dissimile l’approccio di Massimilia­no Smeriglio, vicegovern­atore del Lazio e ombra di Nicola Zingaretti, che la mette così: «Calenda può essere uno dei protagonis­ti della ricostruzi­one. Ma qui nessuno ha il copyright della lista unitaria. Se fosse per me mi piacerebbe vedere una lista aperta alla società civile che va da Massimo Cacciari a Ilaria Cucchi fino a a Calenda».

Tuttavia in casa democrat sono ore delicate. Il terrore è che l’affluenza alle primarie sia lontana dall’ultima consultazi­one del 2017. Non a caso Francesco Boccia, che porta in dote a Zingaretti il 4% ottenuto alla convenzion­e, avverte: «La linea sull’europa è condivisib­ile. Ma fino al 3 marzo lavoriamo a far votare tutti alle primarie del Pd. Gentiloni al posto di Calenda? Sia Carlo che Paolo sono due autorevoli iscritti al Pd». Lorenzo Guerini, altro peso massimo del Nazareno e oggi uno dei motori della campagna di Martina, si mostra prudente, servendosi della scuola democristi­ana: «Credo sia doveroso un lavoro in cui tutte le personalit­à siano in campo. Gentiloni o Calenda? Per me nessuno è un problema». Mentre Bruno Tabacci, deputato di +Europa, striglia Calenda perché «ci vuole modestia per costruire un progetto politico». «Dopodiché — si domanda con ironia — cosa vuole dire cedere il passo a Gentiloni? Cede il passo a Gentiloni che aveva invitato a una cena a cui nessuno è andato?». Ma, sbotta la prodiana Sandra Zampa, «il problema non è Calenda o Gentiloni. Io lo inviterei a sgomberare il campo dall’io». Anche il renziano Ivan Scalfarott­o, che sostiene Roberto Giachetti alle primarie, resta convinto che «se si toglie Calenda e se si mette Gentiloni non cambia alcunché. Calenda è un iscritto del Pd. Propone dei contenuti condivisib­ili. Allora presentiam­oci alle Europee con quel manifesto».

 ??  ?? Il dibattito L’ex ministro Carlo Calenda ha aperto la discussion­e con una lettera pubblicata sul Corriere
Il dibattito L’ex ministro Carlo Calenda ha aperto la discussion­e con una lettera pubblicata sul Corriere

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy