Corriere della Sera

La prof e la sorpresa degli studenti che salvano la sua bici dai vandali

Mantova, gliela riportano aggiustata. Lei: ci sono ragazzi stupendi, non solo i bulli

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usarla, ma non me la sono sentita di buttarla. Ho tolto il catenaccio e ho deciso di lasciarla al suo destino: forse qualcuno poteva darle una nuova vita». Qualche giorno dopo non l’ha vista più: «Ho pensato che era andata così e ne sono stata contenta».

Ma al ritorno a scuola ha trovato una sorpresa: la sua vecchia bici perfettame­nte funzionant­e, con la ruota a posto e un rilucente parafango blu. «Glielo avevamo detto che l’avremmo aggiustata, ma lei non ci ha creduto» racconta Lorenzo, che è minuto e ha la parlantina facile. «Lo sappiamo fare: abbiamo imparapros­simo to da soli provando e riprovando» aggiunge Riccardo, che è alto e ha già una voce profonda. Smontare e rimontare le cose è la sua passione: «A casa in giardino ho persino un motore che mi hanno regalato — dice con entusiasmo —: da grande voglio fare il meccanico e infatti l’anno andrò al profession­ale a Mantova». Lorenzo, che è appassiona­to di trattori e si iscriverà «all’agrario» perché vuole lavorare in campagna, spesso ci gioca con lui.

Per i due è stato naturale offrirsi di riparare la bici che ogni mattina portava a scuola la loro insegnante. Se la sono caricata in spalla e l’hanno portata a casa. «La cosa più difficile è stata togliere il carter rotto che bloccava la catena — spiega Lorenzo —. Il parafango l’abbiamo preso dalla vecchia bici di mia madre».

La professore­ssa è stata così colpita dal loro gesto che ha scritto alla Gazzetta di Mantova per raccontarl­o: «Si sente sempre parlare di bullismo ma la scuola e i ragazzi sono anche questo, è giusto che si sappia», dice ora. Lorenzo e Riccardo si sono meritati anche le lodi della preside, Cristina Tralli. Alla fine una lezione l’hanno data loro, a tutti: come si diventa gli uomini di domani.

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