Juve, ci pensa Ronaldo: gol, assist e una coccola a Dybala in panchina
CR7 decisivo contro il Sassuolo: si avvicina la Champions e il Napoli è di nuovo a -11
REGGIO EMILIA Fa tutto Ronaldo, perfino la «maschera» di Dybala, tipico gesto di esultanza dell’argentino, con il pollice e l’indice allargati sotto agli occhi: ovviamente Cristiano si impossessa del marchio di fabbrica altrui, quando festeggia lo stacco perfetto di testa che vale il 2-0, per rendere omaggio al giovane amico, parcheggiato in panchina per punizione dallo spietato Allegri. Una cura, quella somministrata da Max per l’abbandono della nave nel finale contro il Parma, che sembra servire. Almeno a giudicare dai 10 minuti finali giocati dall’argentino. Il problema di Dybala però — per esteso — è lo stesso di tutta la Juve, escluso Ronaldo. Ed è quello di tenere il ritmo, la voglia, la concentrazione e l’energia giuste per 90 minuti. Anche stavolta si arriva a stento a 50, ma la partenza blanda non fa danni come a Bergamo (merito di Szczesny in uscita su Djuricic dopo 3’). E il secondo tempo è una prova di forza, senza le debolezze nella fase difensiva mostrate contro il Parma.
Se il parametro è il campionato, il ritorno a 11 punti di vantaggio sul Napoli toglie pressione ad Allegri, che venerdì nell’anticipo col Frosinone può spingersi addirittura a 14. Ma il parametro, ovviamente, è la Champions, che riparte mercoledì 20 dal Wanda Metropolitano di Madrid. E se Ronaldo è pronto, il resto della Juve insegue ancora la forma migliore e soprattutto la continuità, in attesa di recuperare la sua coppia totem, Bonucci-chiellini, al centro della difesa. Però, al netto delle difficoltà iniziali (con Rugani messo in crisi da un passaggio pessimo di Pjanic che spedisce in porta Djuricic) merito anche di un Sassuolo aggressivo e messo bene in campo da De Zerbi, il disfattismo delle scorse settimane si è scolorito: dall’allarme rosso in vista della sfida con l’atletico si è passati alla sveglia — comunque a volume alto — da tenere sul comodino.
Il suono ovviamente è sempre il tonitruante «Siuuu» che accompagna ogni gol di Ronaldo. Ma potrebbe tranquillamente accompagnare anche quello di Khedira e di Can. Perché il primo segna su ribattuta del portiere, dopo che Cristiano aveva recuperato un lancio e scaricato un tiro violento. Mentre il secondo va in buca su assist di CR7, così generoso da mandare urbi et orbi il messaggio al Dybala ferito.
Fa specie che al quarto anno di Juve, l’argentino abbia ancora bisogno del bastone e della carota per rendere al meglio (non a caso a fine gara Allegri lo incensa, per l’impegno mostrato), ma se funziona, allora tanto meglio. Anche perché l’unico posto vacante per la Juve che andrà a Madrid, è proprio quello che si giocano Dybala, Bernardeschi e Douglas Costa, in questo ordine gerarchico. L’azzurro, dirottato trequartista nella ripresa anche per limitare Sensi, fonte di gioco di De Zerbi (missione compiuta), non sfrutta appieno la sua occasione. E il coro di una piccola parte di curva juventina («Dybala, Dybala») risuona in modo significativo, fino all’ingresso dell’argentino. La Juve in maschera lo aspetta. Ma in fretta e senza ulteriori infantilismi, perché al grande ballo manca poco. E se Ronaldo ti prende in prestito l’esultanza, la prima volta è per farti una favore. Ma la seconda è già un avvertimento.