Corriere della Sera

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- Carlos Passerini Paolo Tomaselli

di euro, il valore del Psg di Mbappé (foto) e Neymar, i due calciatori più cari della Champions fair play. Negli ultimi 5 anni il giocattoli­no dello sceicco Mansur è costato solo per l’acquisto dei giocatori oltre un miliardo di euro per non vincere nulla in Europa: occorre muoversi prima del possibile terremoto.

Il Dortmund ha fatto un affarone vendendo il talentino americano Pulisic al Chelsea per 64 milioni ma tenendolo in prestito fino a giugno. Nell’ottavo contro il Tottenham il tecnico Favre avrà una carta in più. Il Liverpool è una macchina (quasi) perfetta, Klopp non ha voluto metterci mano. Altra sfida da brividi (e quattrini) sarà Manchester United-psg, con gli inglesi che in due stagioni hanno fatto registrare un passivo acquisti/cessioni di 350 milioni e i francesi che hanno inserito Paredes, per quasi 50 milioni allo Zenit ma non potranno contare sull’infortunat­o Cavani. Bel colpo.

Insomma: alla luce del sole o sottotracc­ia si muovono in molti. Anche perché la Champions costa ma allo stesso tempo rende. La coppa delle follie 2019, la prima del nuovo ciclo 2018-201, mette in palio un montepremi di 1,95 miliardi di euro, in crescita rispetto agli 1,4 del triennio 2015-18. Chi arriva in fondo e vince incassa 100 milioni solo di premi. Una pioggia di quattrini che testimonia il definitivo salto della cara vecchia Coppa dei Campioni in una dimensione nuova. Elitaria. Perché i soldi generano soldi. Che vanno «assicurati»: l’introduzio­ne della Var, a sorpresa e in corsa, fa riflettere. Troppi interessi in ballo, troppo rischioso lasciare che l’errore umano di un guardaline­e scozzese o uzbeco mandi all’aria un business plan con zeri da multinazio­nale. Se n’è convinto anche Ceferin, che non ne voleva sapere. Potere del denaro? Probabile. Ma in fondo, meglio così.

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