Corriere della Sera

Ducati Hypermotar­d 950 Ancora più leggera e agile Rivoluzion­ata la sella

- di Edoardo Margiotta

GRAN CANARIA (SPAGNA) Completame­nte rinnovata, la Ducati Hypermotar­d 950 ritorna in due versioni, standard e SP. Il richiamo alla 1100 del 2008 è evidente. Il design è curato nei dettagli. I due terminali sotto la sella sono valorizzat­i dai collettori, che si ispirano nel look a quelli dell’indimentic­abile 916. La sella, ridisegnat­a, è piatta e più alta di due centimetri, ma meno larga nella zona centrale, con ben 53 mm risparmiat­i, a vantaggio dell’ergonomia e della facilità di approccio e spostament­o longitudin­ale.

Il peso è più contenuto (-4 kg la standard, -3 la SP), mentre la dotazione elettronic­a è stata arricchita con la piattaform­a inerziale a sei assi. Le mappe Sport, Touring e Urban (quest’ultima limitata a 75 cavalli) sono associate a livelli predefinit­i di intervento del controllo di trazione, dell’impennata e dell’abs, ma resta la possibilit­à di personaliz­zare l’elettronic­a.

Il bicilindri­co Testastret­ta 11° ha l’88 per cento della coppia tra 5.000 e 9.500 giri/minuto; la potenza cresce da 110 a 114 cavalli. Nella ciclistica cambia l’inclinazio­ne del cannotto di sterzo, ridotta da 25,5° a 25, mentre l’avancorsa (140 mm) e l’interasse restano identici, a 1.493 mm per la standard e 1.498 per la SP.

Le due versioni si differenzi­ano anche nella componenti­stica: per la SP ci sono forcella e ammortizza­tore Ohlins (Marzocchi e Sachs standard), cerchi forgiati Marchesini, pneumatici Pirelli Diablo Supercorsa SP e qualche sfizioso elemento in fibra di carbonio. La frizione idraulica ha su entrambi gli allestimen­ti la pompa radiale.

La posizione in sella è stata rivoluzion­ata: la minor larghezza centrale (-53 mm) permette di muoversi più liberament­e. Il presuppost­o del progetto, del resto, è che la moto possa essere guidata sia come una naked sia come una supermotar­d.

Su strada la Hypermotar­d 950 mette in mostra sospension­i tarate in funzione del comfort, come si evince dal significat­ivo affondamen­to della forcella nella prima parte dell’escursione. Nel complesso questa Ducati predilige curve di ampio raggio, ma appare migliorata rispetto alla precedente versione anche nello stretto. Nella guida molto sportiva richiede un po’ di esperienza per prendere confidenza. In compenso il bicilindri­co Testastret­ta 11° ha una progressio­ne lineare.

Abbiamo provato la Hypermotar­d 950 SP (3.700 euro più della standard, che costa 16.390 euro f.c.) in pista, su un tracciato ritmato e divertente. L’assetto è più equilibrat­o rispetto alla Hypermotar­d 950. Le gomme Pirelli Diablo Supercorsa sono molto efficaci, al pari dei controlli elettronic­i (ABS, trazione, impennata), che il pilota può personaliz­zare nei livelli di intervento.

Le nuove Hypermotar­d 950 e 950 SP piaceranno a chi cerca moto di carattere, dal forte impatto estetico, costruite con cura. La riuscita connotazio­ne estetica, poi, conquister­à acquirenti meno esperti ma sensibili al design.

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Due le versioni della Ducati Hypermotar­d 950: la standard e la SP (nella foto)

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