Corriere della Sera

In Abruzzo resta con i 5 Stelle solamente un elettore su tre Il travaso verso il centrodest­ra

Confronto del Cattaneo con le Politiche: i dem non cedono a M5S

- di Claudio Bozza

Il Movimento 5 Stelle è il vero sconfitto delle elezioni regionali in Abruzzo: solo un elettore su tre, rispetto alle Politiche del 4 marzo, è rimasto fedele ai grillini. Mentre il Pd, crollato ai minimi termini (11,1%), ha una magra consolazio­ne: sembra essersi arrestata l’emorragia dai dem verso il Movimento.

È la fotografia scattata dall’analisi dei dati sulle elezioni regionali elaborata dall’istituto Cattaneo di Bologna. Il voto abruzzese, secondo i ricercator­i coordinati da Marco Valbruzzi, non segna solamente una battuta d’arresto, ma «sembra essersi invertito un trend di crescente espansione elettorale». Si tratta sì dell’analisi di un voto locale, ma, trascorso quasi un anno dalle Politiche e a tre mesi dalle Europee, le Regionali abruzzesi assumono una rilevanza nazionale. Un risultato che «non può essere derubricat­o come un calo fisiologic­o di un partito che sconta ancora un debole radicament­o territoria­le, ma è un primo e rilevante campanello d’allarme».

Del calo del M5S beneficia soprattutt­o la Lega, che nelle elezioni di cinque anni fa non era addirittur­a presente. Una quota consistent­e degli elettori che l’anno scorso ha votato M5S, domenica, alle Regionali abruzzesi, ha scelto Marsilio. È quanto emerge sempre dall’analisi dei flussi elettorali (gli interscamb­i di voto avvenuti fra i partiti nel

Lo spostament­o A Teramo il 34% di chi il 4 marzo aveva scelto il Movimento stavolta ha votato per Marsilio

corso di due elezioni successive) fatti dall’istituto Cattaneo, analizzand­o nel dettaglio i voti espressi a Pescara e a Teramo. Sono stati presi in consideraz­ione solo i voti relativi ai candidati presidente. Emerge così che nemmeno la metà dei votanti alle Politiche per i 5 Stelle ha confermato il loro voto (il 38% a Pescara e il 29% a Teramo), molti si sono rifugiati nell’astensione (rispettiva­mente il 28% e il 17%), ma è consistent­e anche la quota (22% a Pescara, 34% a Teramo) di quelli che hanno scelto Marsilio. Da segnalare anche un gruppo più piccolo (il 12% e il 20%) che ha scelto Legnini. Più fedele, invece, l’elettorato del Pd delle politiche che, nel 77% dei casi, ha votato Legnini. Chi non lo ha fatto si è astenuto (il 13% a Pescara) o ha scelto Marsilio (16% a Teramo).

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