Bosch: «È il premier che ha chiuso la porta»
Alfred Bosch è il «ministro» degli Esteri del governo regionale di Barcellona. Fa parte di un partito indipendentista e repubblicano (Erc) il cui leader (Oriol Junqueras) andrà oggi alla sbarra ed è in carcere preventivo senza cauzione da oltre un anno. Per Bosch è un «prigioniero politico» dal momento che «tutti hanno visto che solo la polizia spagnola ha usato la violenza nei giorni del referendum di Barcellona».
Perché avete rifiutato il tavolo con il governo Sánchez?
«Non è andata così. Noi non abbiamo chiesto che Sánchez accettasse l’indipendenza di Barcellona, ma solo che al suo “tavolo” si potesse parlare di tutto. Compresi, pensi un po’ quale sfacciata provocazione, anche un diritto basico nella giurisprudenza internazionale come l’autodeterminazione dei popoli».
Però la Catalogna non è una colonia.
«Ma in democrazia il voto è sì o no un diritto come la libertà di parola o quella di movimento? In ogni caso la volontà di esprimersi dei catalani è evidentemente un tema politico da anni. Da quando sono scese in piazza milioni di persone e hanno votato a favore del “diritto a decidere”».
Quindi non voterete il bilancio 2019 di Sánchez?
«Cos’è più importante? Qualche soldo in più o in meno o dei prigionieri politici?».
Il muro contro muro avvantaggia l’estrema destra come in Andalusia. Non ne sentite la responsabilità?
«È come dire ai migranti che il razzismo europeo è colpa loro. Cosa devono fare? Restare a casa a morire di fame?».
Cosa si aspetta dal Tribunale Supremo?
«Che il governo sia coraggioso e dica la verità sulle responsabilità politiche».
Per voi Sánchez avrebbe dovuto imporre ai giudici di cancellare le accuse? In uno Stato democratico non si fa.
«Se non può e non vuole interferire nello svolgimento della Giustizia, perché è andato al Tribunale per i diritti umani di Strasburgo che sarà la nostra corte d’appello?».
La soluzione è solo la secessione?
«No, noi vogliamo solo votare. Vogliamo permettere a tutti i catalani, pro o contro l’indipendenza, di esprimersi sul proprio futuro. Così si è fatto in Scozia o in Québec, perché non in Catalogna?».