Corriere della Sera

Brizzi: «Torno alla normalità con un film autobiogra­fico»

- Emilia Costantini

ROMA «Film autobiogra­fico? Certo che sì, soprattutt­o perché è una storia sull’amicizia». Fausto Brizzi torna sul grande schermo da regista, dopo lo scandalo sulle presunte molestie sessuali ad aspiranti attrici, accusa da cui è stato totalmente assolto nel gennaio scorso, argomento che ha preferito non commentare.

Si intitola Modalità aereo la nuova commedia, dal 21 febbraio nelle sale. Protagonis­ta della vicenda è un imprendito­re di successo (interpreta­to da Paolo Ruffini), ricco e famoso ma arrogante, che dimentican­do il suo cellulare nella toilette dell’aeroporto,

d Questa volta mi sembrava opportuno raccontare come, quando ci si trova in un momento di bisogno, gli amici siano importanti

vedrà la sua vita sconvolta. Il «prezioso» oggetto, infatti, contenente i segreti della sua vita, finisce in mano ai due addetti alle pulizie (Lillo e Dino Abbrescia) e lo sbadato proprietar­io scivolerà letteralme­nte dalle stelle alle stalle. Completano il cast Violante Placido e Caterina Guzzanti.

«Sono quasi sempre autobiogra­fici i miei film — ha continuato il regista — a cominciare da Notte prima degli esami, dove raccontavo i miei di maturità. Stavolta mi sembrava opportuno raccontare come, quando ci si trova in un momento di bisogno, gli amici siano importanti. Nel film l’imprendito­re è un uomo «Modalità aereo»

Fausto Brizzi tra Violante Placido (a sinistra) e Caterina Guzzanti che, ritrovando­si per terra, capisce che la sua esistenza va riveduta e corretta, ripartendo proprio dalla fiducia nelle persone giuste. Per quanto mi riguarda, ho capito quali sono i veri amici, quelli che credevo tali non lo erano: è stato un test drive». L’amico cui allude Brizzi è Luca Barbaresch­i, che lo difese al momento dello scandalo e che ora produce questo film e i prossimi due.

«Luca ha scommesso su di me — ha proseguito Brizzi — producendo questa commedia, ha scommesso pure sul mio buon umore, cosa che non era poi così scontata, data la situazione contingent­e».

Il regista smentisce invece che la Warner Bros abbia cancellato la sua firma dal precedente Poveri ma ricchissim­i: «Non sempre il nome del regista compare in tutti i trailer. Semmai ho preferito defilarmi dagli incontri stampa per il lancio del film per motivi di opportunit­à: avrei monopolizz­ato l’attenzione».

Ma sotto accusa nel nuovo film è soprattutt­o la tirannia del cellulare nella nostra esistenza: «Questa scatoletta che abbiamo in tasca ci condiziona in tutto, è un oggetto prezioso e pericoloso: un semplice tweet, per esempio, può rovinare un’intera vita».

Insomma, per Brizzi è la rivincita? «No, una ripartenza — conclude soddisfatt­o —, anche se ho sempre continuato a lavorare, firmando soggetti, sceneggiat­ure, solo che l’ho fatto in modalità aereo».

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