Facce da gol
Il brasiliano ha stupito il Milan per il suo rapido ambientamento E ora Gattuso lo vuole più vicino alla porta
MILANO E pensare che sembrava un azzardo, anzi un doppio azzardo. Troppi 70 milioni per quei due, ne erano convinti in molti: investimento eccessivo per due scommesse, per due punti interrogativi, per due progetti di giocatori, quando invece il Milan aveva bisogno di gente pronta all’uso, per dare subito la caccia a quel quarto posto che vale la Champions, che vale il futuro. Il calcio non aspetta, era l’accusa dei detrattori. Il campo invece ha detto altro, ha detto che il mercato di riparazione ha restituito un Diavolo più completo, più compatto, più giovane e più ambizioso, in sostanza più forte. E che i simboli di questa svolta sono proprio i due rinforzi invernali, Krzysztof Piatek e Lucas Paquetà, la P2, come ormai i fan rossoneri hanno ribattezzato la coppia che in poche settimane sta spazzando via ogni dubbio sull’efficacia dell’investimento di Elliott. Ieri sui social girava una foto di P&P combinata a una coppia del passato, Shevchenko e Kakà. Paragone eccessivo? Per ora sì, però vediamo. Una cosa è certa: il giochino racconta bene alla perfezione il clima che si respira attorno al Milan: entusiasmo rinnovato, rabbia giovane, ambizione feroce. Quando, nel giorno della conferenza stampa di presentazione del polacco, l’ad Gazidis ribadì i fondamenti della strategia imprenditoriale del nuovo corso («qui solo giovani di talento») ancora nell’aria si percepiva un certo scetticismo, in molti fra critica e tifoseria restavano convinti che da un punto di visto tecnico il Diavolo avesse perso qualcosa nel cambio Piatek-higuain. I 4 gol del Pistolero in altrettante presenze, una all’ora,