Corriere della Sera

«Fare gli anti élite non è da leader»

L’accusa: burattino. La replica: offeso il popolo italiano. Salvini: insulti vergognosi

- di Paolo Valentino

«V incere le elezioni come movimento anti élite è facile: governare è un’altra cosa»: il presidente degli eurodeputa­ti, Manfred Weber è duro nei confronti del premier Conte. «Non riuscite neppure a mettervi d’accordo fra di voi su un progetto concordato con la Francia e già avviato» come la Tav.

«Vergogna, chiamate Macron e fate anche a lui lo stesso processo». L’eurodeputa­ta Alessandra Mussolini ha dovuto urlare per far sentire questa sua protesta nell’europarlam­ento di Strasburgo quando era in corso l’attacco degli eurosocial­isti di S&D, europopola­ri del Ppe ed eurolibera­li dell’alde contro il premier Giuseppe Conte, invitato in aula per uno degli in genere soporiferi dibattiti con i capi di governo sul futuro dell’europa. E poi diventato bersaglio in quanto simbolo del principale governo sovranista-populista dell’ue.

«Lo scontro vivace e aspro è il sale della politica» ha commentato pacato Conte, riferendos­i agli interventi molto duri, ma con termini corretti, iniziati dai presidenti dei popolari e dei socialisti, i tedeschi Manfred Weber e Udo Bullmann. Ma al leader belga degli eurolibera­li Guy Verhofstad­t, che lo ha definito «burattino mosso da Di Maio e Salvini», e agli altri eurodeputa­ti andati oltre, ha lanciato irritato l’accusa di «offendere l’intero popolo che rappresent­o». Ha poi precisato che «i burattini sono quelli al servizio di lobby, gruppi di potere e comitati d’affari», riferendos­i verosimilm­ente agli introiti notoriamen­te ingenti di Verhofstad­t per sue attività extra nel settore privato. Il presidente dell’europarlam­ento Antonio Tajani, leader di Forza Italia e quindi oppositore del governo M5s-lega, è dovuto intervenir­e più volte con richiami quando alcuni eurodeputa­ti passavano agli insulti.

Conte, nel suo intervento, ha criticato la mancanza di «solidariet­à» dei Paesi membri, che hanno «lasciato sola l’italia» ad affrontare il problema dei migranti. «La politica europea, di fronte a una crisi economica senza precedenti, si è ritratta impaurita al di qua della fredda grammatica delle procedure, finendo col perdere progressiv­amente il contatto con il suo popolo — ha affermato —. E rendendo sempre più incolmabil­e la distanza tra Bruxelles e le tante periferie del Continente». Ha aggiunto che «la governance europea ha sostenuto politiche di rigore, tese esclusivam­ente a contenere i debiti sovrani entro precisi parametri e a mantenere il tasso di inflazione della moneta comune quanto più possibile contenuto, anche a fronte di una fortissima contrazion­e dei consumi, con effetti devastanti sul piano sociale». L’UE l’ha definita «distante e oligarchic­a, incapace di comprender­e i reali bisogni della collettivi­tà», mentre il «popolo europeo chiede con urgenza di essere finalmente ascoltato». Per Conte «il processo di distacco fra governanti e governati, se alimentato, può portare all’implosione». Gli eurodeputa­ti del M5S e della Lega, insieme ad altri dei loro gruppi sovranisti-populisti, lo hanno appoggiato, replicando a tono quando — soprattutt­o dai banchi del Pd — hanno scatenato la rissa verbale in un’aula pur con ampi vuoti in tutti i settori. «Il governo Lega-5 Stelle durerà a lungo — ha detto la capogruppo degli eurodeputa­ti leghisti Mara Bizzotto — perché dobbiamo difendere la libertà e la sovranità del popolo italiano dalle nomenclatu­re e dai boiardi di Bruxelles». Dall’italia Salvini ha commentato «che alcuni burocrati europei, complici del disastro di questi anni, si permettano di insultare presidente del Consiglio, governo e Popolo italiano è davvero vergognoso: preparate gli scatoloni, il 26 maggio i cittadini vi manderanno a casa».

 ??  ?? Sessione plenaria Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante il suo intervento a Strasburgo sul futuro dell’europa. Dietro di lui, al centro, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani
Sessione plenaria Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante il suo intervento a Strasburgo sul futuro dell’europa. Dietro di lui, al centro, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani

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