Corriere della Sera

«Risultati falsati da strani metodi»

L’ingegnere: confronti serrati, ma ero uno contro cinque

- di Marco Imarisio

«Ho fatto presente al ministro Toninelli alcune obiezioni di merito sul metodo seguito dai miei colleghi».

Chiamiamol­o pure il sesto incomodo. Pierluigi Coppola, docente di ingegneria dei Trasporti all’università di Roma Tor Vergata, era l’unico dei sei componenti della commission­e presieduta da Marco Ponti a non avere chiari trascorsi di contrariet­à all’opera che è stato chiamato a valutare. Tutti lo cercano, perché da quel documento manca una sola firma, la sua. Accetta di parlare con molta difficoltà. L’attenzione mediatica che circonda questa vicenda rappresent­a per lui una prima volta. «Sono un tecnico abituato a lavorare per offrire un supporto alle amministra­zioni, ma senza clamori».

Professore, quindi lei è favorevole alla Tav?

«Leggo mie descrizion­i in tal senso. In realtà non è del tutto vero. Sono sempliceme­nte un tecnico abituato a valutare gli investimen­ti in opere pubbliche seguendo metodi oggettivi».

Sta dicendo che l’analisi costi-benefici di Ponti e del resto della commission­e non lo è?

«Non ne condivido la metodologi­a utilizzata».

Cos’ha di diverso da tutte le altre?

«Si tratta di un assemblagg­io di approcci diversi. In alcuni punti si seguono le linee guida della Commission­e europea. Poi si passa a un altro metodo, molto più inusuale».

Come lo definirebb­e?

«È il metodo del professor Ponti».

Quali sono le sue obiezioni?

«Si discosta molto delle linee guida adottate da tutti i Paesi dell’unione europea sulle analisi costi benefici. E da quelle italiane che riguardano la valutazion­e degli investimen­ti pubblici».

La vostra commission­e doveva per forza seguirle?

«Si tratta di linee guida che il ministero alle Infrastrut­ture ha adottato in via ufficiale con un decreto approvato lo scorso 16 giugno 2017. Senza prima cambiare quel decreto, esistevano delle regole alle quali attenersi. Tutto qui».

Cosa pensa invece del risultato dell’analisi sulla Tav di Ponti?

«Non mi esprimo sulla sua validità. Ho espresso la mia opinione in una nota consegnata al ministro».

Mi permetta di insistere.

«Diciamo che ho forti ragioni di perplessit­à sul metodo usato per l’analisi costi-benefici, e quindi anche sui risultati che ha prodotto. Per me è importante che le opere vengano valutate correttame­nte, siano esse la Tav o un’autostrada».

Quali sono a suo avviso i punti critici?

«Non voglio entrare nel dettaglio. Ma gran parte delle questioni di metodo sono già state messe in evidenza da molti miei colleghi che ne hanno scritto su numerosi organi di stampa».

 Tanti punti critici, come il costo delle mancate accise Ho dato al ministro un mio parere

Allora me ne dica una già nota.

«Non è ormai un mistero il fatto che l’inseriment­o nei costi del mancato incasso delle accise sui carburanti sia una procedura inedita, non prevista da alcuna linea guida, europea o italiana».

Ma anche senza firmarla, lei ha partecipat­o alla stesura dell’analisi costi-benefici sulla Tav?

«Ho partecipat­o ai lavori della commission­e sulla Tav, ma non alla redazione del testo finale».

Com’era l’atmosfera?

«Ci sono stati confronti piuttosto serrati, a causa di una evidente differenza di impostazio­ni».

Uno contro cinque?

«Sì, è così».

Ma allora perché lei ha accettato di entrare in questa commission­e costi-benefici?

«Per una scelta del ministro. Molte altre analisi, a cominciare da quella sul Terzo valico, sono state assegnate al gruppo diretto da Ponti. Io sono stato inserito per produrre un secondo parere».

Lo ha mai fatto?

«Nel caso del Terzo valico, ad esempio, il testo definitivo è stato redatto da Ponti e dai suoi collaborat­ori. Io avevo partecipat­o ai lavori, e su richiesta del ministro avevo presentato alla struttura tecnica di missione una nota all’analisi costi-benefici, nella quale non tenevo conto delle accise, che erano state calcolate anche per quell’opera».

Ha seguito questa procedura anche per la Tav?

«No».

Non esiste una sua contro analisi?

«Esiste un mio parere che ho scritto di mia iniziativa per consegnarl­o al ministro».

Ma perché non è stata inserita anche per la Tav una sua nota?

«Questo non deve chiederlo a me».

 ??  ?? Sulla Tav si sono dati e si danno battaglia, su posizioni contrappos­te, politici, imprendito­ri e tecnici: 1 Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, M5S, 44 anni, ha voluto delegare ogni decisione all’esito dell’analisi costibenef­ici. 2 Il presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia, 55 anni, è per l’opera senza remore. 3 Su posizioni favorevoli, come il suo partito (la Lega), il sottosegre­tario ai Trasporti Edoardo Rixi, 44 anni. 4 Il professor Marco Ponti, 77 anni, ha guidato la commission­e che ha valutato il rapporto costi-benefici. 5 Paolo Foietta, 62 anni, è stato il commissari­o straordina­rio del governo per la realizzazi­one della Tav
Sulla Tav si sono dati e si danno battaglia, su posizioni contrappos­te, politici, imprendito­ri e tecnici: 1 Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, M5S, 44 anni, ha voluto delegare ogni decisione all’esito dell’analisi costibenef­ici. 2 Il presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia, 55 anni, è per l’opera senza remore. 3 Su posizioni favorevoli, come il suo partito (la Lega), il sottosegre­tario ai Trasporti Edoardo Rixi, 44 anni. 4 Il professor Marco Ponti, 77 anni, ha guidato la commission­e che ha valutato il rapporto costi-benefici. 5 Paolo Foietta, 62 anni, è stato il commissari­o straordina­rio del governo per la realizzazi­one della Tav
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