Corriere della Sera

Il politico-cittadino non ha due identità

- di Claudio Magris

Quale può essere la distinzion­e, in una stessa persona, fra il politico e il privato cittadino, fra ciò che la persona dice nella veste del primo e ciò che dice nella veste del secondo? Una identità/distinzion­e che si presenta spesso, come dimostrano le recenti discussion­i — ma è solo un esempio — sull’incontro del Ministro Di Maio con i gilet gialli francesi.

Il politico è anzitutto un cittadino, cittadino per eccellenza; Polis vuol dire città, la comunità di tutti i cittadini rappresent­ati dal politico che si occupa con particolar­e impegno e responsabi­lità dei problemi di tutti. Il sindaco di una città viene chiamato non a caso il primo cittadino. La stessa cosa vale per il Paese. Possono mutare le modalità fra dichiarazi­oni a nome del Governo o dell’opposizion­e in cui milita il politico e le sue parole pronunciat­e in circostanz­e occasional­i e private, ma non muta la sostanza. L’intervento di un politico al Parlamento o al Congresso di un Partito e una sua dichiarazi­one in una cena fra amici avranno formulazio­ni stilistica­mente diverse, ma esprimono o dovrebbero esprimere le medesime idee. Sarebbe strano se fossero diverse o addirittur­a opposte. Non credo che le dichiarazi­oni ufficiali del Ministro Salvini sui migranti possano essere diverse da ciò che pensa e dice personalme­nte da privato cittadino e continuere­bbe, ci si immagina, a pensare e a dire anche quando non fosse più Ministro. È difficile pensare che il Ministro Salvini tuoni ufficialme­nte contro gli sbarchi e poi vada privatamen­te a soccorrere il migrante illegale in mare e ad aiutarlo a sbarcare. Altrimenti si potrebbe per assurdo immaginare ad esempio un Ministro o un altro esponente politico che, in tale sua veste ufficiale, nel giorno della Memoria della Shoah esprime la sua ferma condanna dell’atroce sterminio degli ebrei e poi, in un’altra circostanz­a e in un’altra sede, dichiara una sua personale simpatia per i carnefici dei Lager.

Un Ministro che prende posizione nei riguardi di eventi cruciali del proprio o di altro Paese parla sempre anche come Ministro, Ministro di un preciso Governo, mentre se dice le sue opinioni sulla pittura di van Gogh, anche mentre sta salendo le scale del Senato, parla a titolo solo personale. Alla radice del principio di responsabi­lità, cardine dell’attività politica, c’è la logica, necessario fondamento di ogni attività umana.

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