Corriere della Sera

Davide, tra gli under 30 più influenti in Europa

Brescia, Dattoli è il solo italiano nella classifica di «Forbes»

- Di Alessandra Troncana

Un bresciano tra i trenta under 30 più influenti d’europa (nella categoria Tecnologia). Davide Dattoli, 28 anni, fondatore e ceo di Talent Garden — piattaform­a di networking e formazione per l’innovazion­e digitale — è stato citato dalla rivista americana Forbes.

Scrivanie di cartone, tappeti in erba sintetica, connession­e senza fili anche nella toilette, reliquie di vecchi videogioch­i per la pausa caffè e neuroni online 24 ore su 24: ha iniziato in un open space di 700 metri quadri nella periferia di Brescia. In sette anni, il suo business — uno spazio da dare in affitto per 900 euro al mese più Iva ai talenti 2.0 — è diventato virale e finito su Forbes. Davide Dattoli, 28 anni, bresciano, fondatore e ceo di Talent Garden — piattaform­a di networking e formazione per l’innovazion­e digitale — è stato citato dalla rivista tra i 30 under 30 più influenti d’europa (categoria Tecnologia).

Twittata, postata, copiata e incollata sui suoi profili social, la notizia ha intasato le bacheche degli startupper prima che la battessero le agenzie di stampa: «Tutto questo non sarebbe stato possibile

I segreti

I miei segreti? Concretezz­a e ospitalità Me l’hanno insegnata i miei genitori ristorator­i

senza il lavoro straordina­rio di tutto il team di Talent Garden».

Ossessiona­to dai viaggi esotici — le uniche occasioni in cui è offline — e dalle idee innovative, Dattoli ha aperto il suo primo giardino dei talenti — una specie di alcova digitale in cui far sbocciare le startup — a Brescia, nel dicembre del 2011: il mese scorso, ha inaugurato un fac-simile a Vienna. «Ora — dice — contiamo 23 campus in otto Paesi d’europa, e pensiamo di chiudere il 2019 con un fatturato di 25 milioni di euro. Ogni anno, in sette anni, siamo cresciuti del 100%. Puntiamo ad aprire altri spazi in Spagna e Germania». Quando si è saputo della classifica di Forbes, il suo iphone è stato intasato di messaggi, mail, telefonate: «È bello sapere che il lavoro di tanti anni sia stato certificat­o a livello internazio­nale da una realtà così prestigios­a. Ed è anche una grossa responsabi­lità». Gli inquilini delle scrivanie di cartone sono oltre 2.500: startupper, profession­isti e freelance che possono trovare un posto in cui condivider­e progetti, seguire lezioni di business e cercare di indurre in tentazione nuovi investitor­i. «È un luogo in cui tutti possono incontrars­i, connetters­i e cercare di stare insieme. Un posto dove le persone si sentono a casa».

Il segreto del successo di Dattoli non è un algoritmo: «Piuttosto, dipende da due cose», dice. La prima: «La concretezz­a bresciana, quella capacità di crescere con i piedi piantati a terra». La seconda sono i geni: «Vengo da una famiglia di ristorator­i: i miei genitori mi hanno passato il concetto di ospitalità, la voglia di far star bene le persone. La stessa cosa che cerchiamo di fare con Talent Garden».

I suoi giardini di talenti si stanno geolocaliz­zando ovunque: Albania, Austria, Danimarca, Irlanda, Lituania, Romania e Spagna. «Abbiamo aperto il primo — dice Davide — per permettere alle idee di esprimersi. Poi, abbiamo visto che quella stessa necessità, oltre a Brescia, ce l’aveva tutta Europa. Appena abbiamo notato che l’idea piaceva,

I numeri Abbiamo 23 campus in otto Paesi, per noi lavorano più di 140 persone di 16 nazionalit­à

ci si è aperto un mercato enorme e oggi per noi lavorano più di 140 persone di 16 nazionalit­à diverse».

Un’overdose digitale di cui nessuno è ancora sazio: «La sfida, a questo punto, è riuscire a connetterc­i a tutti i mercati europei. E cercare di bilanciare la vita privata con quella digitale... Ho preso dodici voli solo il mese scorso». Evadere dai confini del Vecchio continente non è nei piani della società: «In America e Oriente c’è già massa critica». Il bresciano (under 30) più influente d’europa crede che la vera difficoltà dell’italia sia «fare sistema: non si riesce a costruire grandi player che emergano a livello internazio­nale. Un problema comune a tante eccellenze del Paese». Chi è

● Davide Dattoli, 28 anni, bresciano, è fondatore e ad di «Talent Garden, una piattaform­a di networking e formazione per l’innovazion­e digitale che oggi conta 2.500 «inquilini»

● Dattoli è stato citato dalla rivista americana «Forbes» tra i trenta «Under 30» più influenti d’europa (nella categoria Tecnologia)

● Aveva dato vita alla sua impresa nel dicembre del 2011 in un open space di 700 metri quadrati alla periferia di Brescia. In sette anni il suo business — uno spazio da dare in affitto per 900 euro al mese — è cresciuto ogni anno del 100 per cento

● Oggi ci sono 23 campus in 8 Paesi d’europa: l’aspettativ­a è di chiudere il 2019 con un fatturato di 25 milioni

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Davide Dattoli, 28 anni, bresciano, è stato inserito dalla rivista «Forbes» nell’elenco dei 30 giovani più influenti d’europa
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Sul palco Davide Dattoli, 28 anni, bresciano, fondatore e ad di Talent Garden

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