«No a una scelta tecnica La Lega sia di parola»
Il Carroccio deve difendere le ragioni del Nord produttivo, è il suo dna
Presidente Toti, anche lei sostiene che siamo di fronte ad un verdetto annunciato. Non pensa di fare un torto a illustri professori? «Ho sempre pensato che l’analisi costi-benefici fosse una foglia di fico per nascondere una bocciatura che è esclusivamente politica». Quindi, si poteva decidere subito senza perdere tempo?
«Io contesto in radice l’idea di affidare a una istanza tecnica una valutazione che, per i mille aspetti che chiama in causa, tocca ai politici». Ne è proprio sicuro?
«Guardi, la dico in modo semplice: se ai tempi dei romani quando si trattò di costruire la Cassia o la Flaminia si fossero chiesti quante ruote di carro sarebbero state risparmiate, l’impero non si sarebbe mai sviluppato come sappiamo. Perché le infrastrutture servono a creare uno sviluppo per sua natura indefinito nell’immediato, non a dare risposte allo status quo». Tra Lega e M5S è muro contro muro: come se ne esce?
«Nessuno detta le tavole della legge. Si mettano intorno ad un tavolo e trovino un compromesso. Certo, mi auguro che la Lega tenga fede al suo dna di forza che difende le ragioni del Nord produttivo».