«Temo per il Nord Est, la Tav veneta è a rischio»
Presidente boccia Zaia, l’analisi l’utilità di costibenefici un’opera che lei considera fondamentale. Non cambia idea?
«Dire no alla Torino-lione significa bloccare definitivamente un corridoio transeuropeo, con un impatto negativo che sarà forte sulle economie di tutto l’asse padano, perché i traffici con l’area danubiano-balcanica si sposteranno inevitabilmente a Nord delle Alpi». Il suo Veneto è un po’ lontano. Perché mostra così tanta preoccupazione?
«Temo gli effetti che si riverbereranno sull’opera strategica per il Nord Est e l’intera Padania: il completamento dell’alta Velocità/alta Capacità Brescia-padova». Lei ha criticato il lavoro della commissione. Perché?
«Sarebbe bello capire come ha lavorato il gruppo del professor Ponti, che nei giorni scorsi aveva detto pubblicamente: “Se Zaia vuole la Tav, se la paghi.”». A cosa si riferisce?
«Mi chiedo infatti se siano state coinvolte tutte le professionalità e le sensibilità esistenti nel mondo trasportistico e se si sia tenuto conto delle richieste del mondo delle imprese del Nord che vivono questo no come l’ennesimo attacco alla competitività».
L’asse padano così è fuori dai traffici con l’europa orientale