Corriere della Sera

«Ha gli occhi bendati ma la solita voce» Gabriele Micalizzi operato in Iraq

- Francesco Battistini

No, il Mica non molla. Dieci minuti di telefonata con Ester e coi colleghi di Cesura Lab. Un paio di messaggi vocali. Un sollievo: «La voce è quella del solito Gabri». Nel letto dell’ospedale americano di Bagdad, il Roll 3, il posto migliore dov’essere curato se ti trovi nel peggiore dei posti, Gabriele Micalizzi ha gli occhi ancora bendati. L’intervento è riuscito e glieli hanno ripuliti dalle schegge della granata che l’ha colpito lunedì mattina, sulla prima linea siriana di Baghuz Tathany. Ha una lesione all’orecchio, una ferita profonda al braccio: dovrà tornare sotto i ferri. Per capire se non perderà l’occhio sinistro, il più compromess­o, il più preoccupan­te, s’aspetta che l’ematoma s’assorba. Ci vorrà un’altra operazione. Probabilme­nte in Italia, e non prima d’una decina di giorni.

Chi ha tirato sul giornalist­a? Da sabato, Baghuz è sotto le bombe dei caccia Usa e solo ieri sono morti 16 civili, compresi sette bambini. Distrutta una moschea. I jihadisti sono circondati, ma l’offensiva finale è rallentata da mine, cecchini, dalla Il fotografo Gabriele Micalizzi, 34 anni

resistenza di quel che dopo cinque anni resta dello Stato islamico: pochi chilometri quadrati tra l’eufrate e l’iraq, gli ultimi 600 irriducibi­li, centinaia d’ostaggi, un tesoro da difendere di 40 tonnellate d’oro rubate nelle banche siriane e irachene. I testimoni non hanno dubbi: Micalizzi e il suo collega brasiliano erano appena usciti da una palazzina, stavano salendo su un mezzo blindato delle forze curde che combattono il Califfato, quando l’rpg ha sparato. Il razzo ha polverizza­to due militari all’inizio della fila e centrato il comandante del plotone, mentre schegge e detriti hanno investito in faccia Gabriele, protetto da elmetto e giubbotto.

Poteva andargli anche peggio: ora il fotoreport­er milanese distingue la luce dal buio, intravvede i movimenti. È sedato, ma parla. Ha capito che cosa gli è successo, ma non ricorda nulla. E chiede, vuole sapere: «Le mie foto? Si sono salvate?». Sì, le han prese i colleghi della Cnn… «E le mie Leica?». Una è distrutta… «E il pc nello zaino? C’è dentro il lavoro di giorni…». Da Amnesty a Emergency, dall’ex ministra Cécile Kyenge a molti personaggi ritratti da Micalizzi, diversi gli abbracci sui social: «Questa me l’ha scattata Gabriele — l’attore Pierfrance­sco Favino ha twittato un ritratto di sé —. E io l’aspetto per farne altre, presto».

 ??  ?? Prima linea
Prima linea

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy