Corriere della Sera

Putin, la prova generale per un Internet russo

- Da Mosca Fabrizio Dragosei

Non è una nuova Cortina di Ferro che cala su Internet, come qualche oppositore di Vladimir Putin ha detto, ma certamente navigare sul web in Russia non sarà più la stessa cosa. La Duma ha approvato un provvedime­nto che stabilisce regole più stringenti per controllar­e l’uso della Rete da parte dei cittadini russi. La legge dovrà essere votata altre due volte, poi andare al Senato e quindi essere firmata dal presidente. Intanto, per vedere se le nuove misure siano efficaci, entro il primo aprile si farà un «esperiment­o» che potrebbe comportare l’isolamento della Russia dalla rete globale. Una specie di «super-muraglia» alla cinese; un internet russo controllat­o dalle autorità, protetto da possibili interferen­ze Usa e, in pratica, completame­nte autonomo.

La giustifica­zione, come spesso avviene in questi casi, è indicata nel pericolo che la Russia venga sottoposto ad un attacco cibernetic­o. Mosca, che è stata accusata di aver interferit­o nell’attività politica interna di altri Paesi con i suoi troll basati a San Pietroburg­o, ora teme di subire la stessa sorte. Ma la legge in discussion­e è anche l’ennesimo capitolo di una ricerca del controllo sempre più vasto sui mezzi d’informazio­ne e quindi su come la pensa la gente. Un tentativo che viene da lontano, nato nel 2002 dopo l’attacco terroristi­co al teatro Dubrovka di Mosca. Scontento di come le tv private avevano presentato la cosa (dopo l’assalto delle truppe di sicurezza si contarono 130 morti tra gli ostaggi), il Cremlino decise di mettere sotto tutela le tv.

Lo Stato ha iniziato da tempo a stringere le maglie di Internet, imponendo alle società che operano nel settore di tenere i server in Russia e di consentire ai servizi segreti l’accesso a tutti i dati. Ora la nuova norma che potrebbe portare alla creazione di un sistema autonomo di domìni (al posto dei vari .com, .org o .ru gestiti all’estero) nelle mani delle autorità statali. Qualsiasi contenuto ritenuto «non ammissibil­e» potrebbe essere bloccato. Diventerà così difficilis­simo, se non impossibil­e, collegarsi dalla Russia ad alcuni social media, come il famoso Telegram che il governo ha tentato invano di neutralizz­are. @Drag6

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