Roberto, il giornalaio affetto dall’autismo che chiede pazienza ai clienti
«Buongiorno, mi chiamo Roberto e sono il vostro giornalaio. Ho l’autismo, vi chiedo di essere pazienti e di darmi un po’ di tempo. Impareremo a conoscerci. Grazie mille». Aiutato dai genitori e dalla sorella, Roberto, 20 anni, ha scritto questo messaggio che ora è esposto davanti all’edicola nel quartiere Soccavo dove il ragazzo lavora ogni giorno, e ogni giorno riesce a lavorare meglio, grazie al suo impegno e al rispetto che gli riservano i clienti, mai impazienti se i tempi dell’acquisto diventano un po’ più lunghi che in altre edicole. Riportata ieri sulle pagine di cronaca di Napoli di Repubblica, vicenda testimonia come una famiglia che deve fare i conti con una situazione complessa e decisamente spiacevole (i genitori di Roberto scoprirono il suo autismo quando aveva 18 mesi) sia riuscita, grazie anche alla comunità di cui fa parte, che sostiene il ragazzo in ogni sua attività quotidiana, a trovare una strada terapeutica che nessuno specialista aveva suggerito. Sono stati i genitori di Roberto a prospettare al medico curante la loro intenzione, e hanno ricevuto il via libera. E non lo hanno fatto per offrire al figlio un’occasione di guadagno (scarso), ma per dargli l’opportunità di relazionarsi quotidianamente con persone conosciute e con altre sempre nuove. la