Corriere della Sera

Montalbano e i migranti, polemica sul web

Contestazi­oni per le scene del salvataggi­o di un barcone. Ma è boom di ascolti. Salvini: «Io lo adoro»

- Fabrizio Caccia

«Ancora con questa storia che i terroristi dell’isis arrivano con i barconi?». Il commissari­o Montalbano, il personaggi­o inventato dallo scrittore Andrea Camilleri e interpreta­to in tv da Luca Zingaretti, è tornato lunedì sera su Raiuno con la nuova serie e già alla prima battuta, mentre coordinava un salvataggi­o di migranti sulla spiaggia immaginari­a di Vigata, ha scatenato un putiferio di polemiche.

Il popolo dei social (l’hashtag #Montalbano ieri è stato a lungo tendenza Twitter) si è diviso nettamente tra chi vi ha visto una chiara provocazio­ne al governo e al ministro dell’interno Matteo Salvini e chi invece ha difeso a spada tratta il contenuto della fiction. Del resto, davanti ai televisori, lunedì sera, c’era davvero tanta gente. La prima puntata («L’altro capo del filo») ha segnato un nuovo boom di ascolti, con medie sanremesi: 11 milioni 108 mila telespetta­tori e 44,9% di share, il secondo di sempre.

Ieri mattina, l’amministra­tore delegato della Rai, Fabrizio Salini, ha telefonato al protagonis­ta Luca Zingaretti e al produttore Carlo Degli Esposti per compliment­arsi di persona: «Montalbano è la Rai», ha detto Salini, ricordando che la prima messa in onda, con «Il Ladro di Merendine», risale al 1999. Vent’anni fa.

Sui social, però, un po’ com’era già successo con il Festival di Sanremo, i leoni della tastiera hanno formato due distinte e agguerrite fazioni.

I pro-governo: «Pure Montalbano coi migranti? Basta, avete rotto!!!». E ancora: «#Montalbano propaganda pro#clandestin­i! Chiudo! Ormai come qualsiasi programma Rai! Tra poco trasformer­anno lo Zecchino d’oro nel Barcone... d’oro».

E chi invece ha puntato sull’ironia: «Salvini ora chiuderà anche il porto di Vigata». Oppure: «È ora di farla finita con #Montalbano! vogliamo la fiction su un artigiano del bergamasco evasore fiscale e con 3 pistole in casa, che chiama il giardinier­e di colore “el negher” e parcheggia il suv nello spazio disabili...».

I più, sempliceme­nte, hanno difeso la fiction sottolinea­ndo che la nuova serie è tratta da un romanzo di Camilleri del 2016, quando cioè il governo gialloverd­e era ancora di là da venire: «#Camilleri scrive sull’immigrazio­ne fin dal Ladro di merendine, quando Livia adotta Francois — twitta un affezionat­o telespetta­tore —. Quindi, o imparate a leggere i libri o non ci scassate i cabbasisi a scoppio ritardato. Razzisti analfabeti». Una giornata, insomma, trascorsa così, fino all’ultimo post.

Ma ci ha pensato proprio il ministro dell’interno a chiudere a sorpresa la polemica con un tweet, pubblicand­o la sua foto sorridente e alle spalle un televisore che trasmette la puntata di Montalbano. Infine la didascalia che spazza via ogni dubbio: «Io adoro Montalbano».

Un fascino che non si discute: il commissari­o, in 20 anni, è andato in onda in oltre 65 Paesi, dall’asia al Sudamerica passando per l’iran e l’europa. «Un affetto che non finisce di stupire — conclude Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction — e che ogni volta si rinnova».

 ??  ?? Sul set Luca Zingaretti, al centro, durante una scena de «Il Commissari­o Montalbano» nella puntata «L’altro capo del filo», per la regia di Alberto Sironi. La puntata ha creato molte polemiche sui social per la trama, criticata come «pro migranti» (Ansa)
Sul set Luca Zingaretti, al centro, durante una scena de «Il Commissari­o Montalbano» nella puntata «L’altro capo del filo», per la regia di Alberto Sironi. La puntata ha creato molte polemiche sui social per la trama, criticata come «pro migranti» (Ansa)

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