Corriere della Sera

«Fondi ai no vax», docenti contro l’ordine dei biologi

Pavia, l’università boicotta gli esami di abilitazio­ne. Redi: serviva un segnale. L’ente: vaccini poco sicuri

- Sara Bettoni

Docenti contro Ordine dei biologi. La causa? Le posizioni «antiscient­ifiche» dell’ente. Per questo i professori del dipartimen­to di Biologia dell’università di Pavia hanno deciso di «boicottare» gli esami di Stato per l’abilitazio­ne a biologi del prossimo giugno, allineando­si a quanto già fatto a dicembre a Padova.

«Gli episodi che ci lasciano perplessi sono molti — spiega il direttore di dipartimen­to Marco Biggiogera — dai 10 mila euro di finanziame­nto a Corvelva (coordiname­nto veneto per la libertà di vaccinazio­ne) per condurre analisi che gettano dubbi sui vaccini, ai convegni sulla stessa linea». Così il 30 gennaio il consiglio ha deciso con 44 voti su 45 (e un astenuto) di non dare la disponibil­ità a formare le commission­i per gli esami di Stato. A Pavia a giugno non si faranno i test per ottenere l’abilitazio­ne di biologo.

«L’ordine va in una direzione antiscient­ifica — continua Biggiogera —, basta sfogliare le loro pubblicazi­oni per rendersene conto. E poi ha cominciato a invitare, se non costringer­e, anche i docenti a iscriversi». Una mossa per racimolare più quote, e quindi più fondi, «a fronte di nessun vantaggio». La protesta pavese è «un segnale necessario — secondo Carlo Alberto Redi, decano di Biologia nell’ateneo —, bisogna far sapere che l’ordine sta prendendo posizioni lontane dal metodo che dobbiamo seguire. Siamo nel millennio delle scienze della vita, i cittadini devono avere competenze corrette». Tramite Facebook arriva anche l’approvazio­ne dell’immunologo Roberto Burioni: «Bravi. Vediamo se negli altri atenei stanno zitti e buoni».

Negli ambienti universita­ri in realtà si stanno alzando diverse voci. La Statale di Milano ha ripubblica­to sul proprio sito un richiamo alla corretta informazio­ne sui vaccini. Una risposta al convegno dell’ordine, organizzat­o a Roma il 25 gennaio, con oratori fortemente critici nei confronti della prevenzion­e. E pure il dipartimen­to di Biotecnolo­gie della Bicocca, altro ateneo milanese, ha approvato un documento in cui chiede «che l’ordine rettifichi le proprie posizioni, perché la posta in gioco è troppo alta: la salute dei cittadini, anni di fatica di migliaia di ricercator­i e la credibilit­à della ricerca».

Gli studenti non rimangono a guardare. A Pavia si sono schierati con i loro professori e il sindacato Udu prova a diffondere la protesta. A questa alzata di scudi Vincenzo D’anna, alla guida dell’ordine, risponde: «È una mera ritorsione. Ho scritto al ministro della Salute Giulia Grillo e denuncerò per interruzio­ne di pubblico servizio chi fa danno ai ragazzi». Sulle polemiche per i fondi a Corvelva replica: «Non siamo no vax, siamo convinti dell’efficacia dei vaccini, ma non che siano sicuri. I docenti che si ribellano probabilme­nte lo fanno per difendere i propri interessi con le case farmaceuti­che. Rispondano con altre analisi».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy