La sfida di Scheckter: «La mia bufala inglese è la migliore»
L’ex campione del mondo di F1 con la Ferrari oggi produce mozzarelle e punta sull’effetto Brexit
C’è chi attende l’ultimo atto della Brexit come una opportunità per sferrare l’attacco finale ai prodotti alimentari italiani di eccellenza, come la mozzarella di bufala campana Dop, nella speranza di poterla rimpiazzare con la propria mozzarella di bufala, lavorata e prodotta nel Regno Unito. Ad accarezzare questa possibilità è Jody Scheckter, l’ex campione di Formula 1 di origini sudafricane e bandiera della scuderia Ferrari negli anni ‘70, oggi allevatore (dopo aver acquisito esperienza girando tra le fattorie campane) e produttore di latticini nello Hampshire.
Scheckter scommette su una data: il 29 marzo prossimo. Poiché se Londra non siglerà l’intesa con l’unione europea, il rischio per le aziende dei ventisette Paesi sarà di trovare sbarrati i canali britannici della distribuzione commerciale. «La differenza con la mozzarella italiana è che la nostra è migliore», ha dichiarato l’ex pilota di Formula 1, vantandosi delle qualità del latte inglese, ricco di proteine e di calcio. Del resto, il suo prodotto è già ampiamente apprezzato dai clienti della catena di supermercati Waitrose & Partners e ora potrebbe vedere spalancate le porte di altri distributori commerciali, come Wetherspoon o il marchio di ristorazione Azzurri: entrambi, infatti, hanno deciso di concentrarsi quasi esclusivamente sui prodotti alimentari inglesi.
Ma dal Consorzio di tutela della mozzarella di bufala All’aperto Una mandria di bufale nell’azienda agricola di Laverstoke Park, in Hampshire campana Dop già si preparano alla battaglia: «Il campione Jody Scheckter dice che la sua mozzarella è più buona? Visto che lui è abituato alle gare, lo invitiamo a un Gran premio del gusto per far stabilire ai consumatori quale sia la mozzarella di bufala migliore» replica il direttore Pier Maria Saccani. «Noi abbiamo storia e valori che ci fanno apprezzare in tutto il mondo, non temiamo concorrenti. Anche se ci dovessimo trovare a fine marzo di fronte a una Brexit senza accordo, l’inghilterra diventerebbe un Paese extra Ue dove continueremo a esportare, come facciamo nel resto del mondo. Oggi il Regno Unito è il quarto Paese per il nostro export, vale quasi 2 milioni di chili di prodotto e un giro d’affari di oltre 14 milioni di euro solo per la mozzarella di bufala campana Dop. Siamo già pronti con un piano B per il dopo Brexit».
Insomma, niente panico. «Se non dovessero essere tutelate le denominazioni — conclude Saccani — abbiamo già il marchio registrato a Londra: confidiamo nel fatto che il consumatore inglese ci ha sempre premiato. Siamo certi che continuerà a farlo».