«Ho adottato un ulivo»
A Pistoia dicono che quegli ulivi sono una poesia. «Alti e schietti» anche loro, come i cipressi del Carducci e a volte «in duplice filar» sulle colline che accarezzano la città già capitale della cultura italiana. Sono 831, per l’esattezza, piante bellissime nascoste in un’ottantina di luoghi, in centro e in periferia, perduti tra i prati delle scuole e i poderi dimenticati e a volte persino dove il cemento si è mangiato ai genitori vogliono avere un ulivo per amico.
C’è chi curerà una o due piante, chi ne otterrà in consegna decine. E tutti per tre anni (la durata della concessione che potrebbe essere rinnovata) potranno decidere di raccogliere le olive e produrre un olio rigorosamente extravergine, molto speciale, con tanto di etichetta personalizzata. Ci sarà da potare, concimare, eradicare le piante infestanti, combattere la mosca che attacca ovunque le piante. «Anche così si fa cultura — Corriere.it Leggi le notizie e i commenti, guarda le fotogallery e i video sul sito del «Corriere della Sera» spiega l’assessore al Verde Alessio Bartolomei — ricoprendo le nostre tradizioni agricole».
E poi, come spiega il sindaco Alessandro Tomasi, l’iniziativa è anche un esempio di collaborazione tra amministrazione e cittadini. «A testimoniarlo le molte richieste, l’entusiasmo, l’amore verso il territorio. Ed è questa la cosa che trovo più emozionante», spiega con un sorriso il primo cittadino.