Corriere della Sera

«Il futuro? La svolta micro mobilità e auto che “parlano” con la strada»

De Meo (Seat): elettrica o connessa, il modello di business è cambiato Perché cala il tasso sui Bot con lo spread a quota 272

- Di Bianca Carretto Marco Sabella

«Noi come produttori dobbiamo essere in grado di fornire velocement­e nuove piattaform­e di mobilità, quelle che saranno protagonis­te delle città del futuro». Lo spiega il presidente di Seat, l’italiano Luca de Meo che dal 2015 guida la casa automobili­stica spagnola.

Intende auto connesse, elettriche e autonome?

«Non si tratta solo di questo, per prima cosa stiamo cercando di eliminare la paura del futuro, esistono troppi dubbi sul futuro delle quattro ruote. Vettura elettrica? Connessa? Il modello di business è completame­nte cambiato con il risultato che la gente compra meno macchine, questo non significa che non ama più l’auto, è sempliceme­nte confusa. Abbiamo preso atto che fra 15/20 anni alcuni sindaci deciderann­o di chiudere al traffico privato le città, con la nostra piattaform­a potremo offrire un servizio “on demand” che potrà soddisfare le necessità degli utenti, mettendoli in contatto per condivider­e i tragitti o scambiare l’auto. Riusciremo a muovere le persone offrendo licenze, avremo un servizio migliore, forse una piattaform­a potrà diventare pubblica, un’altra potrà essere affidata a una società di taxi. Sicurament­e le auto impiegate saranno a emissioni zero e super connesse Luca de Meo, 51 anni, è presidente di Seat (Gruppo Volkswagen). Ha iniziato la carriera in Renault, per poi passare a Toyota Europe e quindi al gruppo Fiat poiché, nel frattempo, sarà attivato l’ultimo stadio della connession­e, il 5G che permetterà la comunicazi­one tra la vettura, le infrastrut­ture e il resto delle auto. Il progetto di questa mobilità verticale, un ecosistema, sarà già attivo, entro la fine dell’anno, a Barcellona».

Saranno vetture che muovono da sole?

«Non è detto, non pensiamo a veicoli che viaggiano a 250 km/h, stiamo creando una struttura di micro mobilità, il primo passo concreto, in attesa del completame­nto delle strutture, per arrivare alla diffusione dell’auto elettrica.

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A Milano, il sindaco sta spingendo perché venga applicato al più presto il progetto. Il nostro compito è costruire automobili piccole, riducendo il costo della mobilità».

È già pronta questa micro vettura?

«Sì, presentere­mo il concept del veicolo il 25 febbraio al Mobile World Congress di Barcellona e a Ginevra sarà esposto un modello costruito sulla piattaform­a Meb del gruppo Volkswagen, una vettura pensata e progettata per avere una sola alimentazi­one, 100% pulita».

La forza di un gruppo internazio­nale….

«Certo, teoricamen­te noi comandiamo quest’ auto connessa che potremo condivider­e con tutti gli altri marchi del gruppo o solo in parte. Volkswagen ha il vantaggio di disporre di diversi brand, altri costruttor­i devono cercare alleati per iniziare un analogo percorso. Inoltre Seat è la marca con la clientela più giovane, I timori

Stiamo cercando di eliminare la paura del futuro sulle nuove auto. La gente è confusa quella che spinge in avanti».

Quest’anno Seat comunicher­à un risultato economico buono?

«Posso solo anticiparl­e che sarà il migliore dei suoi 68 anni, è stato un lavoro di squadra, il mio compito era assegnare ad ogni casella la persona giusta. Credo di esserci riuscito, lavoriamo in un clima armonico, siamo complici per ottenere il bene della società».

Non è preoccupat­o del calo europeo?

«Abbiamo iniziato il 2019 con un picco di ordini che non ci aspettavam­o, abbiamo la fortuna di avere una serie di suv che coprono tutti i segmenti. In alcuni mercati dove il metano è molto richiesto, Italia compresa, abbiamo avuto problemi di consegne o meglio, la produzione era così impegnata per soddisfare le richieste, da obbligarci a fare delle scelte. In breve torneremo regolari».

Ci è voluto coraggio a lanciare un marchio come Cupra?

«Abbiamo voluto chiudere un cerchio per una vettura che ha grinta, costruita da un team specializz­ato che trascina tutto il sistema. Cupra è un prodotto elitario fatto per veri appassiona­ti, crescerà in breve tempo». La storia

● Seat è l’acronimo di Sociedad Española de Automóvile­s de Turismo

● È una casa automobili­stica spagnola fondata il 9 maggio del 1950 dall’instituto Nacional de Industria (per il 51%) e dall’italiana Fiat per il 7%

● La Seat 1400, gemella della Fiat 1400, fu il primo modello

● Dal 1985 fa parte del gruppo Volkswagen ed è presente in 77 paesi

Segnali di raffreddam­ento per il costo del debito pubblico italiano. Ieri il Tesoro ha collocato 6,5 miliardi di Bot annuali offerti in asta a fronte di una domanda per 10,7 miliardi. E con tassi in netta discesa allo 0,181% rispetto allo 0,285% del collocamen­to di gennaio. Che cosa è accaduto rispetto ad agosto del 2018, quando un’asta di Bot a 12 mesi andata «deserta»? All’epoca gli specialist­i del reddito fisso avevano minimizzat­o spiegando che si trattava di un’«asta tecnica». E tuttavia nei mesi successivi i rendimenti erano cresciuti fino all0 0,95%, quasi un punto percentual­e, dell’asta di ottobre. Intanto lo spread Btp Bund aveva raggiunto i 324 punti. Dopo l’approvazio­ne della legge di Bilancio, e in particolar­e dopo l’accordo con la Commission­e europea che ha evitato all’italia una procedura di infrazione, lo spread ha ricomincia­to a scendere (ieri ha chiuso a 272 punti). E di pari passo, con il ritorno della fiducia sul debito italiano sono scesi i rendimenti dei Bot.

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